Inquinamento, nascono le piante per combatterlo: la sfida del progetto di Sgaravatti

Il progetto presentato da Sgaravatti group con la collaborazione dell’Università di Cagliari, vuole utilizzare le piante per combattere l’inquinamento

Inquinamento
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Inquinamento? Il progetto di Sgaravatti group in collaborazione con l’università di Cagliari è indirizzato ad utilizzare le piante per ripulire l’ambiente dall’inquinamento prodotto dagli idrocarburi. Il progetto si chiama Bicap-Biorisanamento da idrocarburi con ammendanti naturali e piante vascolari. A realizzarlo sono la Green Land Srl della Sgaravatti Group in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari. Lo scopo è riuscire a creare una tecnologia ecosostenibile per eliminare l’inquinamento.

Disinquinare in maniera green

Il progetto è stato presentato da Rosi Sgaravatti. Il team inoltre vede il lavoro di Bacchetta, Elena Tamburini e Enrico Sanjust. Potrebbero aggiungersi in futuro altri ricercatori. Si vuole riqualificare aree degradate a causa di idrocarburi che hanno contaminato quelle zone. Si sfrutterebbero le comunità microbiche, agendo direttamente sugli idrocarburi.

In questo modo si otterrebbero dei composti organici semplici oppure inorganici, partendo da sostanze inquinanti in composti nella scheda del progetto possiamo leggere che applicando masse bilanciate di sostanza organica, permette d’agire sui parametri fisico-chimici del substrato, portando dei miglioramenti della funzione di nutrizione del terreno. Si migliorano anche le capacità d’ospitare le specie vegetali pioniere, anche se le aree di colonizzazione sono inquinate. Si puà quindi attuare il fast landscaping dei siti inquinati.

I primi esperimenti e futuri impieghi

I primi esperimenti sono fatti per prima cosa nei laboratori dell’azienda, utilizzando un disegno sperimentale elaborato nei mesi scorsi. Per iniziare la sperimentazione, si è deciso d’utilizzare per prima cosa una serie di specie vegetali autoctone. Gianluigi Bacchetta dell’università di Cagliari ha specificato che non è solo un problema regionale. Le piante scelte si possono usare anche in altri contesti geografici.

Si può ipotizzare di utilizzarle in Sardegna per un progetto pilota e in un secondo momento ottenuti buoni risultati, si può esportare la tecnologia. Le piante si potrebbero quindi spostare in altre aree inquinate, partendo dal Mediterraneo ma anche altre aree del mondo, con un clima simile ai Paesi del Mediterraneo. In paese di possibile impiego è l’Azerbaijan.

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