Nel terribile omicidio Pomarelli resta l’enigma della famosa busta e del movente che ha spinto Sebastiani a mettere in atto il suo gesto folle. Ma la verità sarebbe un’altra
Massimo Sebastiani, autore dell’omicidio Pomarelli, ha sempre parlato di una busta e di soldi che hanno scatenato la sua follia tanto da arrivare ad uccidere la sua amica. Ma la verità forse non è quella.
La verità sulla busta di Elisa
Facendo un piccolo passo indietro in questa terribile storia, Sebastiani ha testimoniato di aver ucciso la povera ragazza perché si sentiva usato e ha parlato in una misteriosa busta che lui avrebbe dovuto conservare: grazie a questa lei non avrebbe più avuto bisogno di lavorare nei campi con lui.
Questo sarebbe stato l’attimo in cui nel pollaio Sebastiani si è sentito ferito, usato e abbandonato compiendo quel gesto folle di omicidio e occultamento di cadavere.
La migliore amica di Elisa – Dayana – ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera, spiegando quale potrebbe essere la vera motivazione di questa terribile morte:
“non c’erano buste e non è vero che elisa lo frequentava per soldi. diciamo che aveva iniziato a frequentare una ragazza….voleva dirglielo…e credo lo abbia fatto quel giorno”
Secondo la migliore amica della vittima, il tutto sarebbe stato scatenato da questa confessione scomoda per Sebastiani che non avrebbe accettato questo nuovo amore.
Più volte, evidenzia, sono usciti in tre e quando soli hanno parlato di vari argomenti. Una frase che Dayana ha detto che non dimenticherà mai è:
“le faccio fare le sue esperienze poi io sono qui”
La convinzione di Massimo – come si cita ancora nell’intervista – era che una volta terminate le esperienze con altre donne, lei sarebbe diventata la sua ragazza.
La videochiamata dopo la morte di Elisa
L’amica della vittima evidenzia un altro particolare sconcertante, infatti dopo la morte di Elisa – Sebastiani ha fatto partire una videochiamata alla fidanzata della vittima mentre aveva il suo cellulare in mano
Massimo aveva infatti cercato di depistare e creare un alibi, mandando degli sms dal cellulare di Elisa – facendo per sbaglio partire una chiamata ad S.
Ora Sebastiani è in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.