L’ergastolano in permesso ha colpito con un coltello l’anziano e ora spunta la verità sul suo gesto folle, tra le tante polemiche
Grande polemica intorno alla vicenda dell’ergastolano in permesso, uscito per accoltellare un uomo dopo il suo triplice omicidio di tanti anni fa. Ma perchè questo gesto?
La rabbia dei parenti delle vittime
Le famiglie dei Carabinieri uccisi sono delusi e amareggiati per aver visto l’aggressore uscire di prigione con un premio per la sua buona condotta.
Daniela Lia, figlia di una delle vittime uccise nel 1979 scatena tutta la sua ira:
“sono sconvolta dal fatto che si sia permesso a questo essere ignobile – che massacrava senza pietà – di mettere un’altra famiglia in condizioni di dolore”
La verità dietro l’accoltellamento dell’anziano
Come da cronaca Antonio Cianci ha accoltellato un uomo anziano rapinandolo di 10 euro e un cellulare. Il giudice per le indagini preliminari ha però scoperto una verità agghiacciante: l’aggressore infatti aveva pianificato tutto quanto approfittando proprio del permesso premio.
Secondo quanto emerso da Ansa – Cianci si è finto un operatore del San Raffaele e agito proprio un punto strategico, non munito di telecamere di sicurezza così da non essere ripreso.
Il giudice sostiene che l’uomo avesse necessità di cimentarsi nei crimini:
“ostentando la sua dominanza criminale”
Cianci non ha risposto alle domande dell’interrogatorio, restando in totale silenzio davanti al Giudice – che ha visto questo atteggiamento come provocatorio. Ha risposto solo alla domanda relativa alle telecamere, sapendo bene che in quel luogo non ce ne fossero:
“la risposta è lì nelle telecamere, per il resto non posso dire nulla”
Il Gip rileva quindi un comportamento che va in netto contrasto con la relazione stilata dagli operatori, che hanno visto in lui un cambiamento e miglioramento nel comportamento considerato positivo e con una maturità e affidabilità che gli hanno concesso quell’attimo di libertà.