Servono nuove tasse per ridurre l’inquinamento? Secondo l’FMI introdurre una carbon tax salatissima aiuterebbe a ridurre l’uso dei combustibili fossili e l’ONU vorrebbe introdurre limiti di velocità per le navi
La maxi carbon tax è un’idea proposta dalla FMI – Fondo Monetario Internazionale, che possiamo trovare all’interno del Fiscal Monitor 2019, all’interno del capitolo dedicato al surriscaldamento globale. Si è pensato a questa tassa come un mezzo per colmare il tempo perso in questi anni persi senza colmare gli obiettivi che sono stati fissati dagli Accordi di Parigi. Ne abbiamo già parlato, i paesi del G20, non stanno facendo abbastanza.
La proposta del fondo mondiale
Secondo quanto proposto, la carbon tax ha una valenza internazionale. Il suo scopo è la crescita economica ed è piuttosto alta, cioè 75 dollari per ogni tonnellata di combustibili fossili consumati entro il 2030. Attualmente una tassa simile mediamente è di soli 2 dollari a tonnellata. Se applicata in Italia una simile imposta, farebbe aumentare i prezzi in modo vertiginoso: il carbone avrebbe un incremento del 134% , il 50% quello del metano, 19% nella bolletta elettrica e di solo del 9% della benzina. Secondo quanto possiamo leggere nel documento, questo sarebbe il solo modo per ridurre in modo efficace l’emissioni di CO2, che vengono prodotte dal consumo di combustibili fossili, funzionando da disincentivo al loro uso.
Ridurre il limite di velocità per le navi
Quest’idea nasce da uno studio condotto per Seas at Risk e Transport & Environment. Si tra proponendo una misura che andrà ad incidere sul settore trasporti per ridurre le emissioni di CO2. Si desidera introdurre delle limitazioni di velocità per le navi. Quest’argomento verrà discusso durante questa settimana a Londra, durante i negoziati delle Nazioni Unite. Il loro scopo è quello di portare ad una riduzione del 20% dei gas serra, come ad esempio l’anidride carbonica e gli ossidi di azoto.
Riducendo il limite di velocità marittimo, si ha anche la riduzione del rumore subacqueo del 66% ma più importante, calano del 78% le possibilità delle collisioni con le balene del. il trasporto marittimo è il più usato, secondo le stime l’80% delle merci trasportate, si muove via mare. Questo porta alla produzione del 3% del totale globale dei gas serra. Per capire la quantità, la Germania produce la medesima quantità di gas serra. Da qui la conclusione che occorre gestire al meglio delle emissioni prodotte dalle spedizioni, che non sono trattate negli Accordi di Parigi sul clima.