Legge anti-bullismo, arrivato l’ok della Camera: previsti carcere per i maggiorenni e allontanamento dalle famiglie per rieducazione.
La proposta di legge anti bullismo è stata approvata dalla Commissione Giustizia della Camera ottenendo il primo lasciapassare per il prossimo voto in Aula. Tra le norme previste il carcere per i maggiorenni e la permanenza in casa famiglia per la rieducazione.
La proposta di legge, prima la prevenzione del bullismo
Il fenomeno del bullismo sia fisico che virtuale il cosiddetto cyberbullismo è di sicuro uno dei temi caldi più sentiti sia dall’opinione pubblica che dalla scena politica attuale.
Come riporta anche Tgcom24 la Commissione Giustizia della Camera ha dato il primo ok alla bozza della legge che verrà discussa in aula lunedì prossimo.
I punti salienti della legge riguardano la definizione di metodi di pevenzione del fenomeno ma anche di pena e successivo recupero più severe di quelle attuali.
Innanzitutto la nascita di una linea telefonica dedicata alle vittime di atti di bullismo, con il numero unico 114.
Schieramenti politici sulla questione
La discussione in Commissione ha visto i diversi schieramenti divisi su alcuni punti.
In particolare Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si concentravano sulle pene e sul generico reato di bullismo.
L’M5S e Pd invece puntavano l’attenzione sull’aspetto della prevenzione e sul recupero.
Alla fine l’ha spuntata la maggioranza di Governo che ha votato per il sì mentre il centrodestra si è mantenuto contrario alla proposta.
Pene e rieducazione più severe
La proposta che dunque ha ottenuto il primo ok della Commissione Giustizia comprende sia prevenzione che pena per i “bulli” con interventi diversificati a seconda che si tratti di maggiorenni o minorenni.
Gli atti di bullismo verranno equiparati al reato di stalking( art 612 bis del codice penale) e per i maggiorenni è prevista una pena da 6 mesi fino a 4 anni di reclusione.
Percorso diverso per i minorenni: qualora un soggetto all’interno della scuola segnali un caso di bullismo partirà l’iter legale con l’interessamento del Tribunale dei minori che inizialmente stabilirà un progetto di rieducazione.
Tale percorso, affidato nella pratica alla collaborazione tra famiglia e servizi sociali vedrà dopo circa un anno una valutazione del Tribunale.
Nell caso in cui gli interventi non siano stati adeguati, potrà stabilire il trasferimento del minore in una casa famiglia.
Giro di vite anche per le famiglie che non mandano i figli a scuola, con l’estensione delle multe anche per gli anni di obbligo scolastico successivi alle elementari.