Curiosity dopo le prime analisi, pare aver individuato delle tracce d’ossigeno nella debole atmosfera di Marte
La missione del rover Curiosity è attiva dal 2012 ma ha recentemente individuato della presenza di ossigeno nell’atmosfera di Marte sul cratere Gale. Secondo gli strumenti di Curiosity negli ultimi 6 anni terrestri, 3 marziani hanno misurato i cambiamenti stagionali dei gas, nel cielo che si trova sopra il cratere Gale.
A sorpresa sono state registrate molecole d’ossigeno durante le variazioni stagionali.
I dati registrati
Gli studiosi che lavorano alla missione, sotto la supervisione di Melissa Trainer, del Goddard Space Flight Center della Nasa, hanno pubblicato i primi dati e risultati sul Journal of Geophysical Research: Planets. Come detto, Curiosity ha fatto le analisi tramite il Sam il Sample Analysis at Mars. L’ossigeno che si trova su Marte, parrebbe comportarsi come il metano terrestre ed è già stato “annusato” in passato.
La presenza dell’ossigeno dipende dalle stagioni, nel periodo invernale la sua presenza è al di sotto dell’1%. Al contrario i suoi livelli aumentano di molto in primavera e in estate, proprio come fa il metano. Nell’articolo possiamo leggere che i ricercatori della Nasa, non hanno ancora una spiegazione per queste fluttuazioni della concentrazione d’ossigeno.
Sushil Atreya è tra gli autori dell’ Università americana del Michigan, ha detto che questa correlazione tra l’ossigeno molecolare e il metano per buona parte dell’anno marziano, è molto particolare. Mentre Ann Arbor ha proseguito dicendo
“I due fenomeni devono essere collegati, ma non so dire in che modo. Nessuno lo sa al momento”
La crescita e la repentina diminuzione dei livelli di ossigeno marziano e i ricercatori al momento non hanno ancora una spiegazioni, soprattutto se si analizzano le normali dinamiche dell’atmosfera. L’ipotesi è una causa di tipo geologica, oppure la fluttuazioni dipendono dalla presenza di eventuali forme di vita batterica. Per avere maggiori dati, si attendono le missioni ExoMars 2020, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Mars 2020 della Nasa, che avranno il compito di verificare la presenza attuale o passata di forme di vita sul pianeta rosso.