La vicenda di Camilla Fabri, commessa 25enne indagata per un giro di riciclaggio internazionale che ha radici nel Venezuela di Maduro
Arriva da Milano ma coinvolge il Venezuela il giro di riciclaggio di denaro scoperto grazie agli investimenti poco chiari della commessa e modella Camilla Fabri. Tutti i dettagli dell’intricata vicenda scoperta per caso
La vicenda della commessa milionaria Camilla Fabri
LA 25enne Camilla Fabri vive a Milano ma è originaria di Roma ed in apparenza è una ragazza come tante altre.
Commessa in un negozio ma con il sogno di diventare modella, ha anche prso parte ad alcune trasmissioni televisive.
Qualche anno fa dichiarava al Corriere:
“Sono una studentessa e come hobby e per racimolare un po’ di soldi faccio la modella”
La ragazza attualmente è indagata per riciclaggio di denaro internazionale.
I primi sospetti sono partiti dall’acquisto di un’appartamento in via Condotti a Roma da circa 5 milioni di euro.
Non è però l’unica spesa decisamente fuori dalla sua portata economica, perché la 25enne compra anche una Range Rover da circa 55mila euro ed abbia anche un affitto di un appartamento a 5800euro al mese come si legge sul viagginews.
La Guardia di Finanza dunque oltre ad aver posto sotto sequestro l’appartamento ha messo sotto indagine la ragazza ed il marito, Alex Naib Saab Moran, colombiano di origini libanesi ed il cognato Lorenzo Antonelli.
Il riciclaggio internazionale sventato per caso
Il Procuratore Prestipino ha confermato che l’indagine avrebbe scoperchiato casualmente un giro internazionale di denaro riciclato.che coinvolge il Venezuela di Maduro.
Il denaro infatti proverrebbe proprio dal Venezuela grazie all’intercessione del marito di Camilla che riceverebbe tangenti dal governo Maduro per effettuare degli ingressi di merce illegali visto l’embargo.
Il denaro verrebbe poi riciclato dalla società Kinloc Investement che ha base a Londra e che vede come amministratore il cognato della Fabri.
Secondo gli inquirenti il denaro sporco passerebbe per alcuni paesi europei prima di finire a Roma, dove la commessa Camilla ed il marito avrebbero avuto il compito di “ripulirlo” investendolo legalmente.
La Procura conferma la tempestività dell’indagine che ha permesso non solo di scoperchiare un giro di riciclaggio milionario ma anche di sequestrare almeno una parte di quelle entrate illegali, circa 10 milioni.