Dazi: negli Stati Uniti si consumano meno prodotti provenienti dall’Italia. Un business per mezzo miliardo di euro in cui sono coinvolti prodotti tipici dell’italianità.
Dazi: tra i prodotti che si consumano meno anche Parmigiano Reggiano e Grana Padano.
La Coldiretti lancia l’allarme
La problematica nasce dall’introduzione dei dazi americani sui prodotti provenienti dal continente Europeo. L’avvio è avvenuto circa un mese fa e da allora si è assistito già ad un calo del 20% delle vendite dei prodotti Made in Italy. Si tratta di prodotti del settore agro alimentare italiano, che incarnano la tradizione culinaria del Belpaese. Tra questi figurano: formaggi, salumi, agrumi e liquori. Una sorta di lista nera in cui spiccano tanti prodotti amati nel mondo tra cui il Parmigiano. Una stima, quella tracciata da Coldiretti, che non prevede niente di buono, dato che dal 18 ottobre è passato soltanto un mese. Delle vendite mancate per mezzo miliardo di euro.
Con le tasse aumentano i prezzi
Il calo delle vendite è dovuto ad un aumento dei prezzi al consumo. Il che fa sì che ristoratori ed utenti finali riducano gli acquisti. Per avere un idea degli aumenti, ecco un esempio: i dazi per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano erano pari a 2,15 dollari al chilo. Oggi ammontano a circa 6 dollari al chilo.
Trum ha stabilito, inoltre, la carousel retaliation, una regola che permette al governo di modificare, a cadenza periodica, la lista dei costi delle importazioni al decorrere dei primi 120 giorni, prima, e ogni 180 giorni, poi. Aumenterebbe, così, il grado di incertezza per gli esportatori europei.
Come si legge su TgCom24, Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha affermato:
“In attesa della sentenza del Wto sui sussidi americani a Boeing e degli sviluppi del negoziato, è sempre più urgente l’attivazione di aiuti compensativi a tutti i settori più duramente colpiti”