Benzina: in Iran impazza la protesta contro il caro carburante che è sconfinata in atti violenti. Il governo, intanto, blocca i social.
Per le proteste per il caro benzina sono stati 14 i morti e 40 i feriti
Costo della Benzina: violenza e morte
Il caro benzina è stato fortemente voluto dalla guida suprema Ali Khamenei. Egli stesso ha accusato la ex famiglia reale dei Pahlavi di aver favorito gli incidenti. Le stesse accuse sono ste mosse ai criminali Mojaheddin del Popolo, un gruppo armato contrario alla Repubblica Islamica. Intanto, la polizia ha annunciato di reprimere le prossime azioni vandaliche.
Khamenei si è espresso anche in merito alle proteste e al caro prezzi. Come si legge su Il Fatto Quotidiano, ha detto:
“Non risolveranno niente, ma porteranno solo insicurezza. Io non sono un esperto, ma poiché la scelta è stata fatta dai capi dei tre rami istituzionali, la sostengo”.
Niente più internet
Il blocco di Internet e dei social è stato voluto per limitare le notizie ma soprattutto, la diffusione di video ed immagini della protesta in atto. Nonostante questo, le proteste sono vive, attive e soprattutto violente. Tra i morti figura un poliziotto ucciso nell’ovest del Paese, a Kermanshah. Le vittime sono imprecisate. Non si tratta delle prime proteste contro i rincari. Basti pensare al weekend di scontri che si è verificato a Parigi con i gilet gialli.