ArcelorMittal: sono in corso delle indagini da parte della Guardia di Finanza nella sede di Taranto ma anche negli uffici di Milano. Le perquisizioni ed i sequestri sono conseguenti ad una delega della procura.
L’ArcelorMittal ha diverse accuse. Tra queste alcune false comunicazioni al mercato
ArcelorMittal accusata di aggiotaggio
Le indagini che coinvolgono la ArcelorMittal sono state delegate dalla Procura di Taranto alla Guardia di Finanza. Esse rientrano nell’inchiesta realizzata dopo che è stato presentato l’esposto da parte dei commissari dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria.
A guidare le indagini: Maurizio Romanelli, procuratore aggiunto, Stefano Civardi, pm e Mauro Clerici, pm. L’ArcelorMittal è accusata di aggiotaggio informativo ovvero aver immesso nel mercato alcune informazioni fasulle. In particolare, si fa riferimento ad alcuni comunicati stampa diffusi all’estero.
C’è stata sottrazione indebita ai danni dell’Ilva?
Inoltre, c’è accusa di distrazione di beni e risorse senza il concorso del fallito (reato punibile in base all’articolo 232 della legge fallimentare). Un fallito che sarebbe l’Ilva degli ultimi anni.
Come si evince da Il Messaggero, la legge è abbastanza severa in merito prevedendo una reclusione che va da uno a cinque anni:
“chiunque, dopo la dichiarazione di fallimento, fuori dei casi di concorso in bancarotta o di favoreggiamento, sottrae, distrae, ricetta ovvero in pubbliche o private dichiarazioni dissimula beni del fallito”.
Le indagini puntano ad accertare che i dirigenti della multinazionale non abbiano sottratto risorse importanti all’Ilva prima, durante o dopo il fallimento. Le accuse non sono finite perché mancherebbe anche una dichiarazione dei redditi.