Il caso delle due Buranelle, Paola e Rosalia scomparse 27 anni fa potrebbe essere alla svolta definitiva, testimone accusa militari di favoreggiamento
Le due giovani Buranelle, Rosalia e Paola, potrebbero essere state uccise per un tentato stupro e sepolte in un camping militare.E’ questa la rivelazione di un testimone che si fa avanti sul caso dopo quasi trent’anni.
La scomparsa delle Buranelle
Paola Costantini e Rosalia Molin due ragazze, poco più che ventenni ed una zia dell’altra, vivevano nell’isola di Burano provincia di Venezia.
Il 27 ottobre del 1991 sparirono da Cavallino Treporti, dove avevano fatto tappa prima di recarsi al cinema e non furono mai più ritrovate.
Il fratello di Rosalia, che si trovava con loro prima di lasciarle per andare al lavoro riferì che la macchina di Paola aveva i bulloni di una ruota allentati e che sul luogo si presentò per aiutarle l’ex fidanzato della sorella, Nicola Alessandro.
Nicola e Rosalia avevano avutuna relazione burrascosa dovuta al carattere irascibile e ai trascorsi non del tutto legali di lui, ma era terminata e la ragazza stava frequentando un coetaneo.
L’ultimo a vedere vie le due ragazze fu un tassista che le portò a Ca Savio, poi il nulla.
Il testimone rivela dove sarebbero sepolte Paola e Rosalia
Il sospettato pricipale fu subito Nicola Alessandro, che venne visto nuovamente la sera dal fratello di Rosalia, con vestiti differenti.
Anche la testimonianza della padrona dell’appartamento dell’ Alessandro fu importante perché dichiarò di aver visto l’auto dell’amico di Nicola sotto casa con all’interno Rosalia, Paola, Nicola e un militare dei Lagunari Matteo Spinelli.
Sempre la donna raccontò di aver udito anche delle urla.
Negli anni altre testimonianze di pregiudicati conoscenti di Nicola indirizzarono le indagini verso il camping militare di Punta Sabbioni dove quella notte le due avrebbero subito un tentativo di stupro e poi uccise.
Solo recentemente sarebbe arrivata però la testimonianza chiave per la risoluzione del caso: un teste avrebbe deciso di rivelare particolari fondamentali di quanto accaduto quella notte,:
“Non si sappia che vi aiuto se no fanno fuori pure me”
Il teste conferma che le due ragazze furono uccise e sepolte in una cantiere allora in opera nel camping militare, nello specifico sotto quella che attualmente è la lavanderia.
L’avvocato della famiglia Molin, Roberto Continisio ha esortato quanti sappiano qualunque cosa o abbiano partecipato anche marginalmente all’accaduto di farsi avanti poiché dopo quasi trent’anni il reato di favoreggiamento è in prescrizione.
Si attendono dunque a breve nuovi aggiornamenti nelle trasmissioni con Chi l’ha Visto che ha dedicato ampi spazi agi appelli per le due giovani.