Riforma Mes entro la fine del 2019: le banche mettono le mani avanti “se le modifiche dovessero andare in porto, smetteremmo di acquistare titoli di Stato nazionali”
Entro la fine dell’anno dovrebbe vedere la luce la riforma del Mes, il fondo salva-Stati battezzato nel 2011 dall’Unione europea per far fronte alle crisi finanziarie degli Stati membri.
Tra opposizioni e forze di maggioranza che reclamano, le banche lanciano un monito:
“se le modifiche finora concordate dall’Eurogruppo andassero in porto, smetteremmo di acquistare titoli di Stato nazionali”.
MES: che cos’è?
Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche Fondo salva-Stati (ESM), è un’organizzazione internazionale nata come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria dell’Eurozona.
Sostituisce il Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF), nati per salvare dalla crisi di default gli Stati di Portogallo e Irlanda, investiti dalla crisi economico-finanziaria.
Il fondo è gestito dal Consiglio dei governatori formato dai ministri finanziari dell’Eurolandia, da un Consiglio di amministrazione e da un direttore generale, nonché dal commissario UE agli Affari economico-monetari e dal presidente della BCE nel ruolo di osservatori.
IEmette strumenti finanziari e titoli e può concludere intese o accordi finanziari anche con istituzioni finanziarie e istituti privati.
Quali sono gli obiettivi?
Permette di stabilizzare l’Eurozona mettendo a disposizione risorse finanziarie agli Stati in difficoltà, ma solo a condizione che sia osservato il piano di risanamento economico.
Riforma: c’è confusione!
Bruxelles sta pensando di riformare il Mes, ma questo intento potrebbe essere un rischio per i Paesi con un debito pubblico elevato come l’Italia.
In effetti, la riforma del Mes non prevede alcuno ‘scambio’ tra assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito.
“Le condizioni per l’accesso di un paese ai prestiti del MES non sono cambiate, anzi, sono state sia pur solo parzialmente alleggerite”,
osserva il Ministro dell’Economia Gualtieri.