Forse il primo caso grave di femminicidio, dove una ragazza di 23 anni è stata uccisa brutalmente dal suo stalker. Ora l’urlo della sorella e il racconto di quel periodo straziante
Uno dei primi casi di femminicidio, con la terribile storia raccontata dalla sorella della povera Santa Scorese – protagonista anche di un film che ha ripercorso il suo dramma.
Chi era Santa Scorese
Santa aveva solo 23 anni ed era una ragazza molto solare, attivista cattolica e studentessa. Come evidenzia la sorella in una intervista esclusiva a FanPage, la ragazza aveva seguito il richiamo della fede e sarebbe voluta diventare una volontaria in Africa.
Ma un giorno qualcuno incrocia il suo sguardo mentre lei andava presso la cattedrale di Bari. Una prima molestia e poi gli inseguimenti sino a diventare un vero e proprio stalker: la seguiva, le scriveva, si faceva trovare sempre dove era lei e per sfuggirgli Santa si faceva accompagnare ovunque dai genitori.
Lui era ovunque e i bigliettini che lasciava erano a sfondo se****le con note religiose, con frasi assurde:
“giuseppe soffre di un disturbo schizofrenico paranoide. forse l’accanimento contro santa era una sorte di vendetta”
L’omicidio di Santa e la disperazione dei familiari
Era il 16 marzo 1991 quando la ragazza è stata uccisa a coltellate dal suo stalker a Bari e sono state molte le sue denunce. Due magistrati – come evidenzia la sorella – dissero:
“signorina, piccolina com’è se avesse voluto farle del male lo avrebbero già fatto. mica possiamo metterle la scorta”
Oggi Giuseppe è una persona libera, dopo che ha soggiornato in comunità non lontano da casa loro:
“non ci sentiamo in pericolo per noi stessi, ma per le altre donne. per questa bomba ad orologeria che potrebbe esplodere da un momento all’altro”