Sempre più vicina la revoca della concessione di Autostrade per l’Italia: anche il Pd sembra muoversi in quella direzione
Si accelera sulla richiesta della revoca di concessione ad Austrade per l’Italia: si va verso la rottura.
La richiesta di revoca ad Autostrade per l’Italia
Dopo il Movimento 5 stelle, adesso è il Pd che si muove in direzione di una revoca della concessione di Autostrade per l’italia.
Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture, ha incontrato Roberto Tomasi, nuovo amministratore delegato di Aspi. Durante l’incontro, la Tomasi avrebbe chiesto una diminuzione delle tariffe e la gratuità di alcuni tratti di austrada, vista la chiara situazione di emergenza che sta attraversando la società.
La risposta di A.s.p.i. è stata più che negativa: nessuna riduzione delle tariffe, né la creazione di tratti gratuiti.
Dopo il secco no, la Ministra starebbe valutando l’idea di una revoca della concessione. Una scelta ben ponderata, per la quale la De Micheli e tutto il governo stanno mettendo in campo vantaggi e svantaggi di un’eventuale revoca.
La posizione del M5S
Decisa la posizione dei Cinque Stelle. Di Maio ha ribadito la necessità di una revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia, perché la società avrebbe:
“Preso i nostri soldi per i pedaggi senza fare la manutenzione delle strutture”.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha parlato dell’evidenza fattuale che il gruppo A.s.p.i. non abbia fatto quello che avrebbe dovuto.
Intanto Roberto Tomasi, nuovo a.d. di Autostrade per l’Italia rifiuta ogni tipo di accusa, definendo incomprensibile un’eventuale revoca.
Sulla riapertura del tratto A26, Tomasi spiega l’esigenta di gestire il rapporto con il ministero. Una riapertiura che secondo l’a.d. è stata valutata bene e della quale, eventualmente, risponderà davanti ai pm, soprattutto in merito al crollo del viadotto sul tratto Torino-Savona che, almeno questa volta, non ha fatto vittime.