È stata assolta dopo 3 anni di carcere, Marina Addati, la mamma accusata di aver avvelenato le 2 figlie neonate. La verità scoperta da un genetista
L’avevano accusata di aver avvelenato le figlie. Oggi emerge la verità choc che scagiona Marina Addati.
Le accuse di avvelenamento
Era il novembre 2015. Marina Addati si reca al pronto soccorso dell’ospedale di Napoli, perché la sua bimba di 3 mesi sta male. Pensando si trattidi epilessia, i medici le somministrano i medicinali per curarla, ma la piccola non migliora. Dopo un mese, il principio attivo del medicinale è ancora in circolo nel corpo della bimba.
I medici si insospettiscono, pensando che sia la madre ad avvelenare la bambina e segnalano l’accaduto al Tribunale dei Minori.
L’anno seguente Marina corre di nuovo al pronto soccorso perché è la sua seconda bambina a stare male. Le analisi del sangue rilevano la presenza di benzodiazepine nel corpo della piccola.
I medici si convincono che la donna stia cercando di avvelenare le sue figlie e segnalano di nuovo il caso al Tribunale. Marina Addati finisce in carcere per 36 mesi, con l’accusa di tentato omicidio. Le viene tolta la potestà genitoriale e le bambine finiscono in una casa famiglia.
La scoperta choc di un genetista
Dopo 36 mesi di carcere, Marina Addati è stata assolta. Secondo un genetista, le bambine potrebbero avere una mutazione genetica che non consente loro di espellere i farmaci come dovrebbero. Condizione che porta poi all’avvelenamento.
È quanto scoperto da un genetista nominato dai legali della mamma accusata di aver avvelenato le figlie. Secondo i giudici, che hanno assolto Marina Addati con formula piena, la donna non aveva le conoscenze necessarie per mettere in atto quel tipo di avvelenamento.
La patologia delle sue figlie sarebbe la controprova che la mamma non ha mai voluto fare del male alle bambine. Dopo l’assoluzione, Marina ha chiesto di poter riabbracciare le sue figlie e poter riavere la potestà genitoriale.