L’ultimo terremoto in Albania ha posto l’accento sul problema. Scopriamo dove sono le zone sismiche più a rischio
Quali sono le zone sismiche per la quale avere paura? Il terremoto è frutto di movimenti ed attriti tra le placche continentali. Muovendosi liberano energia, che si trasforma in una delle forze più distruttive del nostro pianeta.
L’Europa è posta sulla placca euro-asiatica dove possiamo trovare la maggior parte dei due continenti. Esistono inoltre delle placche più piccole, disseminate tra Europa ed Africa. La loro presenza dà vita ad un sistema complesso, soprattutto in ambito Mediterraneo e fino alla regione alpina.
Le sei macroregioni mediterranee principali
Il mediterraneo è diviso in sei principali macroregioni:
- Settore balcanico: va dall’Albania alla Grecia. A provocare i movimenti tellurici è lo scontro con la placca africana. Questa scorre sotto al continente europeo, creando sismi. Sicuramente è questo quello che è successo a Durazzo in Albania.
- Settore turco: a est della linea appena descritta, si trova la microplacca anatolica. Termina a nord verso l’Europa ed è noto come faglia anatolica settentrionale. Si tratta di una ben nota sismica, testimoni sono stati i moltissimi eventi sismici che abbiamo visto nel XX secolo, spesso con magnitudo superiore a 7.
- Islanda: qui è coinvolta una placca di nord America che affiora sull’Islanda. Da qui nasce una moderata attività sismica sul fondo del mare, che da vita per lo più a fenomeni legati al vulcanesimo di tipo secondario.
- Microplacca adriatica:dove troviamo Italia, la Svizzera, la Francia, la Germania e la Slovenia. Si trova ad ovest del settore balcanico. Questa microplacca era in origine pare dell’Africa, che è stata spinta verso l’Italia, facendo nascere le intere Alpi e gli Appennini. L’evento più forte registrato nell’area è quello del 1348 con magnitudo 7, che si è verificato al confine fra Austria e Italia nei pressi di Villach.
- Est Europa: Si trova ad est delle Alpi e ricomprende Ungheria, Slovacchia, Romania ed Ucraina. Ci sono moltissime microplacche e catene montuose, dove troviamo la pianura pannonica, i Carpazi a nord e a est e le Alpi Dinariche a Esud. Il movimento di queste placche nei secoli è molto rallentato, attualmente si è rallentato e le catene montuose vivono una moderata attività. Sola eccezione è l’angolo sudorientale dei Carpazi, dove c’è il distretto di Vrancea, in Romania. Qui sta affondando l’ultimo frammento di crosta terrestre che non aveva spazio in superficie. Nel 1977 si è verificato un forte terremoto, che ha messo in pericolo città di Bucarest.
- Penisola iberica: vede Spagna e Portogallo, sulla microplacca iberica che è entrato in collisione quella europea, facendo nascere i Pirenei. Una testimonianza di quest’attività è il famoso tsunami che colpì Lisbona nel 1755, che con ogni probabilità è stato causato un terremoto al largo della costa, in pieno oceano Atlantico.