Un nuovo retroscena nell’attentato a Londra: la storia dell’uomo che ha difeso una donna dal terrorista ha sconvolto tutti
Uno degli eroi dell’attentato a Londra ha un passato torbido alle spalle.
L’attentato a Londra
Torna la paura sul London Bridge di Londra. Il 28enne Usman Khan, condannato nel 2012 per terrorismo, ha seminato il panico nel primo pomeriggio di ieri. Nell’attacco terroristico, l’uomo, armato di coltello, ha ferito almeno 10 persone e ne ha uccise 2. Khan indossava una finta cintura esplosiva.
Finito in carcere nel 2012, nel 2018 era stato scarcerato in libertà vigilata. L’uomo risultava essere collegato al gruppo islamista al-Muhajiroun.
L’aggressore ha avuto una colluttazione con alcune persone prima di essere ucciso dalla polizia, intervenuta sul posto qualche minuto dopo la segnalazione, arrivat alle 14:58, ora locale.
L’eroe assassino
Un nuovo retroscena viene fuori il giorno seguente all’attentato a Londra. Uno dei passanti che ha bloccato l’assassino 28enne è a sua volta un assassino.
James Ford, 42 anni, era finito in carcere nel 2004 per l’omicidio di Amanda Champion, una ragazza 21enne, disabile, strangolata e sgozzata. Il corpo senza vita di Amanda fu ritrovato abbandonato su un cumulo di rifiuti nel Kent, nei pressi della sua abitazione.
All’epoca del delitto le forze dell’ordine non avevano indizi. La svolta nelle indagini arrivò quando un uomo che lavorava nell’organizzazione dei Samaritani rivelò alla polizia che John Ford aveva più volte telefonato, confessando un delitto e minacciando il suicidio. Ford è stato condannato al carcere a vita e, da poco tempo, aveva ottenuto la libertà vigilata.
I parenti di Amanda Champion hanno appreso solo ieri, tramite la televisione, della semilibertà ottenuta dall’assassino della ragazza. Secondo i parenti della vittima, Ford non è un eroe, ma soltanto un assassino che non merita la libertà.
Attimi di terrore si sono vissuti anche all’Aja, in Olanda, dove un uomo ha ferito con un coltello 3 ragazzi minorenni, prima di darsi alla fuga.