Il reddito di cittadinanza negato ad Annamaria Franzoni e la verità dietro questa notizia diffusa da tutti i media
Annamaria Franzoni e il reddito di cittadinanza, una notizia che si è diffusa a macchia d’olio e ora l’avvocato fa emergere la verità.
La libertà della Franzoni
Il delitto di Cogne non è un caso di cronaca semplice bensì l’omicidio di un bambino che nel gennaio del 2002 è rimasto impresso nella memoria di tutti.
Il piccolo Samuele è morto dopo essere stato violentemente ucciso con dei colpi di arma contundente. La versione della madre è sempre rimasta la medesima, ovvero che qualcuno fosse entrato in casa mentre lei accompagnava il primogenito a prendere lo scuolabus.
Nel 2008 è stata condannata per 16 anni accusata dell’omicidio del piccolo Samuele e nel 2014 era stata messa ai domiciliari per buona condotta presso Ripoli Santa Cristina.
Oggi è una donna libera e continua la sua vita con i due figli e il marito, che non l’ha mai lasciata sola restando al suo fianco e credendo in lei.
Da qualche giorno gira però una notizia in merito al reddito di cittadinanza negato dall’Inps. Ma qual è la verità?
La verità sul reddito di cittadinanza
Come evidenzia anche il Resto del Carlino, la notizia che è stata diffusa in questo periodo è falsa. Una fake news per alimentare l’attenzione mediatica verso la vicenda brutale e la protagonista stessa.
L’avvocato difensore della donna Paola Savio smentisce che la donna abbia mai richiesto il sussidio e per questo motivo non le è stato negato. E’ bene evidenziare quindi che non ci sia mai stata la volontà di richiedere il reddito e che l’Inps non lo ha rigettato in base al suo passato – come divulgato.