L’appello dei genitori del bambino di 19 mesi intossicato dall’hashish: “Non toglieteci nostro figlio”
Le ultime sulle condizioni del bambino di 19 mesi intossicato dall’hashish. I genitori chiedono di tenerlo.
Bambino di 19 mesi intossicato dall’hashish
È stata una corsa contro il tempo quella dei sanitari dell’ospedale San Camillo di Roma dove sabato scorso è giunto, in condizioni gravissime, un bambino di 19 mesi intossicato dall’hashish.
A portare il piccolo in ospedale è stata la mamma, preoccupata dal fatto che il figlio non riuscisse a svegliarsi. Il bambino, trasferito poi al Gemelli, non è più in terapia intensiva pediatrica e le sue condizioni stanno pian piano migliorando.
Per spaccio e detenzione di droga sono finiti in manette gli zii materni del bambino: nella loro abitazione sono stati trovati due etti di cocaina e diversi strumenti per il confezionamento delle sostanze stupefacenti. Uno degli arrestati ha 17 anni ed è stato trasferito in un centro di accoglienza per minori.
L’appello dei genitori
La famiglia del bambino di 19 mesi intossicato dall’hashish occupa un seminterrato alla Garbatella, nello stesso stabile in cui vivevano le persone arrestate. Tre figli, di cui uno nato da poco, un lavoro da fornaio per il papà, la mamma, invece, è una casalinga.
In un altro lotto della costruzione c’è un fratello della donna finito agli arresti domiciliari, che ha definito un attimo di distrazione la vicenda che ha portato al ricovero del piccolo.
Intanto i genitori del bambino, 25 anni lei, 39 lui, si appellano al Tribunale dei Minori affinché non gli tolgano il bambino.
“Siamo una famiglia per bene, non quella del Mulino Bianco, ma nemmeno dei mostri”
spiega la mamma, che continua a ribadire che il piccolo deve aver trovato la droga al parco di Via Persico o nel cortile, ma non in casa. Lei con i suoi fratelli non c’entra nulla e l’unica cosa che spera è che non le tolgano suo figlio.