Le stufe che bruciano legna o torba sono ben poco ecologiche, produce pericolosi inquinanti con poco potere calorifico
Le stufe a legna sembrano molto ecologiche, suggestive ed economiche ma la realtà dei fatti, non è affatto così. Nonostante si tratti di un combustibile rinnovabile, a bassa emissione di carbonio, si creano dalla combustione delle pericolose sostanze inquinanti. L’Unione Europea continua a spingere sul loro utilizzo, dando sovvenzioni per creare ed usare gli impianti a biomassa per riscaldamento e altri impieghi.
Lo studio e le misurazioni fatte alla periferia di Dublino
La scoperta è frutto di uno studio congiunto tra ricercatori italiani ed irlandesi ed è stato pubblicato lo scorso anno su Nature Sustainability, ma è rimasto pressoché sconosciuto. I ricercatori, tra i quali ritroviamo Maria Cristina Facchini direttrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR di Bologna, hanno identificato le diverse fonti del PM1. Quest’inquinante è particolarmente pericoloso per i nostri polmoni, cervello e cuore in quanto è il particolato atmosferico più piccolo.
Sono state fatte delle misurazioni nella periferia sud di Dublino, durante picchi d’inquinamento notturno in particolare, si sono analizzati i picchi di concentrazione di PM1 che ci sono stati due notti a cavallo fra 2016 e 2017. Le concentrazioni di polveri sottili nell’aria hanno superato i 300 microgrammi per metro cubo, livelli del tutto simili a quelli considerati killer in grandi città come Pechino.
Gl’inquinanti rilevati
Sono stati analizzati gli inquinanti prodotti dalla combustione dei vari combustibili, utilizzando una spettrometria di massa. Da quest’analisi si è potuto vedere come l’uso di legna e torba è superiore rispetto ad altri combustibili come carbone, olio e benzina che coprono soltanto il 30% delle emissioni inquinanti. Questo dovrebbe far riflettere, dato che in quella zona, soltanto l’11% delle case utilizza legno e torba per riscaldarsi.
Se non bruciati nella corretta maniera questi due combustibili, rilasciano nell’aria residui organici potenzialmente molto dannosi se respirati. Quest’esame è stato possibile perché ogni combustibile rilascia una sua specifica impronta, che per la legna e la torba rilascia alcune sostanze come il levoglucosano, prodotta dalla combustione della cellulosa.
Per questo dobbiamo concentrarci anche sulle emissioni prodotte da questo tipo di riscaldamento, e non solo su quelle nate dal traffico e industriali. Dobbiamo analizzare la loro natura chimica, analizzando l’intero spettro del particolato atmosferico rilevabile in inverno.
Non solo Dublino, altri studi hanno analizzato varie metropoli come Londra, Barcellona e Parigi, città famose per il grande traffico. Il contributo all’incremento delle polveri sottili delle stufe a biomasse si aggira fra il 20 e il 40%, anche grazie dell’arrivo di masse d’aria dalla campagna, dove questi riscaldamenti green sono molto usati se non addirittura di moda.