Annamaria Franzoni nuovamente protagonista di un fatto di attualità in merito alla villa del delitto di Cogne. E ora cosa succede?
La villa di Cogne di Annamaria Franzoni nel mirino con una notifica di pignoramento a seguito del delitto che ha segnato le pagine di cronaca italiana.
La richiesta di pignoramento
Dopo il delitto di Cogne ora la villetta è protagonista dopo il ricevimento della notifica di pignoramento. La casa dove nel 2002 è morto ucciso il piccolo Samuele Lorenzi di tre anni è ora sotto provvedimento, scattato da parte dell’avvocato difensore della donna – Carlo Taormina – per il pagamento del compenso che ammonta a più di 470mila euro sommando interessi, Iva e cassa previdenza.
La notifica è arrivata alla casa di residenza della famiglia, sui colli bolognesi in data 22 ottobre.
La villa di Cogne e la situazione attuale
Potrebbe esserci una via di uscita, infatti – come si evince da Corriere e TgCom24 – la donna si è opposta grazie ai suoi avvocati difensori con la contestazione del fatto che la villa stessa non sarebbe pignorabile.
La villa del delitto fa parte di un fondo patrimoniale che è stato costituito a maggio del 2009 dal marito Stefano Lorenzi e dalla moglie.
L’udienza è prevista per l’11 dicembre al fine di definire e discutere del caso. Bisogna anche evidenziare che in questo ultimo periodo la donna non ha visitato la villetta, vista il suo ultimo periodo ai domiciliari nella casa di residenza a Bologna.
Fino a pochi mesi fa cadeva su di lei il divieto di dimora in Val D’Aosta, tornandoci solo dopo che ha terminato la sua condanna a 16 anni di reclusione, per l’accusa di omicidio nei confronti del piccolo Samuele – con riduzione di 13 anni per indulto.