E’ passato un mese dall’esplosione della cascina di Alessandria e ora il Carabiniere ferito racconta le sue condizioni e quello che ha vissuto sotto le macerie
E’ passato un mese dalla strage dell’esplosione cascina ad Alessandria e ora il Carabiniere che è rimasto ferito racconta il suo dramma e le condizioni di salute.
La tragedia di Alessandria
Più di un mese fa i Vigili del Fuoco Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido hanno perso la vita a seguito della tragedia avvenuta nell’alessandrino – Quargnento. Nella notte tra il 4 e il 5 novembre sono intervenuti a seguito di una esplosione per poi restare coinvolti in una seconda deflagrazione.
Il proprietario dell’immobile – Giovanni Vincenti – dapprima scosso per l’accaduto e poi reo confesso: ha tentato una truffa all’assicurazione per sanare alcuni debiti, con detonatori e bombole che hanno creato questo dramma.
Tra i feriti il Carabiniere Roberto Berlengo di 31 anni, vivo per miracolo e rimasto sotto le macerie insieme ai Vigili del Fuoco. Lui ha chiamato in Caserma per richiedere i soccorsi come raccontato in questo nostro articolo.
Le condizioni di salute del Carabiniere ferito
Il Carabiniere Borlengo è stato dimesso dall’ospedale il 15 novembre, dopo aver dovuto subire una operazione maxillo facciale.
Le sue parole al Corriere della Sera raccontano il dramma e le sue condizioni di salute attuali:
“pensare che vincenti era lì…a fianco a me…e sapesse la verità mi fa solo rabbia. spero nella giustizia”
Il militare è ancora in convalescenza e la sua paura più grande è nella possibilità di non recuperare la vista dall’occhio ferito:
“in questo mese non ho mai smesso di pensare a quella notte. sotto quelle macerie potevo morire anche io”
Continua a pensarci e credere che tutto questo sarebbe potuto essere evitato:
“ricordo poco della chiamata, perdevo sangue e avevo un piede sotto le macerie”
Nessuno di loro avrebbe mai immaginato un epilogo simile:
“sapere che sapeva di aver piazzato sette bombole pronte ad esplodere. non lo ha detto e sono morti tre innocenti”
Evidenziando che sarebbe bastata una sola parola e tutto si sarebbe evitato.