A poche ore dall’interrogatorio di Anastasiya, emerge l’ultimo messaggio inviato da Luca Sacchi e il mistero sulla sparizione del suo bancomat
Manca poco per l’interrogatorio di Anastasiya sull’omicidio di Luca Sacchi. Ma ora l’ultimo messaggio della vittima criptato viene raccontato dall’amico.
Il mistero del bancomat scomparso
Quattro giorni dopo la morte del giovane ragazzo, papà Alfonso si è reso conto che mancava il bancomat di suo figlio. Un grande mistero considerato il fatto che – come racconta il Corriere della Sera – alcuni dei suoi effetti personali sarebbero stati lasciati in palestra.
Le indagini vanno avanti anche sulla tesserina magnetica nonché sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza proprio della palestra. Princi era con Luca che lo aiutava, in quanto infortunato con la schiena: il dubbio è proprio su quegli effetti personali visto che i responsabili della palestra – interrogati dai Carabinieri – hanno evidenziato che il ragazzo non avesse un armadietto personale e che dopo l’iscrizione del 10 ottobre si era recato nella struttura solo due volte.
Una indagine che serve anche a capire i legami tra la vittima e Princi, ricomparso a fianco di questo amico delle superiori poche settimane prima della tragedia.
L’ultimo messaggio criptato della vittima
Nella giornata di oggi è atteso l’interrogatorio di Anastasiya, mentre nella giornata di ieri Del Grosso – Princi e Pirino si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tra i vari dettagli, Valerio Del Grosso avrebbe comunicato agli inquirenti di aver triturato la pistola utilizzata per uccidere il ragazzo – spargendo i pezzi per vari punti di Roma.
A proposito dell’applicazione Signal utilizzata da Anastasiya, emerge che anche la vittima ne facesse uso. A evidenziarlo l’amico Domenico Marino Munoz – presente la notte dell’omicidio – che ha rilasciato una informativa ai Carabinieri (lo riporta anche Leggo):
“alle ore 22.30 del 23 ottobre ho ricevuto un messaggio sul mio cellulare tramite l’applicazione signal”
Luca ha scritto all’amico che si trovava in compagnia della fidanzata, invitandolo a bere qualcosa presso il pub di Via Bartoloni.
L’amico comunica inoltre di non aver mai saputo di alcuna lite, malumore o dubbi:
“non sembrava affatto preoccupato”