Nuovi scontri tra Governo e Arcelor Mittal sul caso ex Ilva, Conte boccia il piano proposto dall’azienda riguardo gli esuberi. Sindacati in fermento
E’ stato annunciato ieri il programma di ArcelorMittal sulla questione Ex Ilva che prevede anche 4700 esuberi. Il Premier Conte boccia la proposta e si riaccende l’allarme scioperi annunciati dai sindacati.
Il secco no di Conte al programma di ArcelorMittal sull’ex Ilva
L’incontro che poteva essere risolutivo, tra Governo e ArcelorMittal si è risolto con un secco no da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al programma proposto dall’azienda franco-indiana.
La questione dell’Ex Ilva sta tenendo con il fiato sospeso il mondo politico ed i sindacati preoccupati per la sorte degli stabilimenti presenti sul territorio italiano che potrebbero essere smantellati se ArcelorMittal proseguirà con l’intento di recedere dal contratto d’acquisto come già depositato in tribunale.
Il commento di Conte come riporta La Repubblica al piano proposto dal colosso siderurgico franco-indiano ieri è stato:
“Il piano che è stato anticipato in un incontro non va assolutamente bene, mi sembra sia molto simile a quello originario”
Dal Governo era infatti già arrivato un no ad un piano esuberi come condizione fondamentale per riaprire il dialogo con ArcelorMittal. Conte prosegue:
“Lo respingiamo e lavoreremo agli obiettivi che ci siamo prefissati col signor Mittal e che il signor Mittal si è impegnato personalmente con me a raggiungere, e ci riusciremo”
Il piano esuberi scatena l’allarme dei sindacati, scioperi a dicembre
Il piano proposto da ArcelorMittal prevedrebbe un taglio netto all’organico dei lavoratori.
Tagli infatti che farebbero scendere i lavoratori da 10mila a circa 6mila con 4700 esuberi nel 2023.
Una proposta ritenuta chiaramente inaccettabile da tutte le forze politiche e dai sindacati.
Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ieri si era dichiarato deluso dall’azienda e aveva ipotizzato l’eventualità di un intervento da parte dello Stato ed oggi il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia si sente di precisare che pur non amano l’intervento pubblico:
“Ove dovesse emergere un piano b, è evidente che con buonsenso e pragmatismo occorre affrontare anche questo”
Nel frattempo anche dai Sindacati è arrivato la netta chiusura alla proposta definita “irricevibile” e l’annuncio di un nuovo sciopero previsto per il 10 dicembre.
“Si deve ripartire dall’accordo di un anno fa, con i livelli occupazionali e investimenti indicati dal piano del 2018”
Ha dichiarato Anna Maria Furlan, segretario generale Cisl.