Chi è Nilde Iotti, la prima donna della storia Italia a ricoprire il ruolo di presidenza della Camera dei deputati
Scopriamone di più sulla vita di Nilde Iotti, la politica italiana presidente della Camera dei deputati dagli anni ’70 ai ’90.
Chi è Nilde Iotti
Nilde Iotti, all’anagrafe Leonilde Iotti nasce a Reggio nell’Emilia, il 10 aprile del 1920.
Si iscrive all’Università Cattolica di Milano, dove consegue la laurea in Lettere. Successivamente insegna in alcune scuole tecniche della sua provincia natale, concludendo la sua esperienza professionale nel 1946.
Dopo l’armistizio italiano del ’43, la Iotti avvicina il suo interesse alla politica, partecipando alla Resistenza.
Eletta nel 1948 alla Camera dei deputati, siede tra i banchi di Montecitorio ininterrottamente fino al 1999 e per lungo tempo ne presiede l’Assemblea.
Nilde diventa, così, la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, cioè la presidenza della Camera dei deputati. Questo ruolo verrà esercitato dalla donna nell’arco di tre legislature tra il 1979 e il 1992.
Questo lasso di tempo rappresenta il più lungo mandato come presidente della Camera dall’istituzione della Repubblica, indipendentemente dal sesso del politico.
La Iotti muore a Poli, il 4 dicembre del 1999.
Amori e vita privata
Nel 1946, la Iotti inizia a Roma una relazione sentimentale con Palmiro Togliatti, politico italiano, guida storica del Partito Comunista Italiano, di 27 anni più anziano di lei.
Togliatti ha, però, già un legame: è sposato con Rita Montagnana ed è padre di Aldo.
Ciò non arresta la relazione tra i due, che terminerà soltanto con la morte del leader comunista, nel 1964.
Il legame, iniziato nel ’46, viene reso pubblico solo due anni dopo, quando avviene l’attentato del 1948, davanti a Montecitorio ad opera di uno studente di giurisprudenza esaltato, Antonio Pallante, che spara tre colpi di pistola.
L’amore tra i due non sarà mai coronato dalla nascita di un figlio, ma dall’adozione di una bambina orfana, Marisa Malagoli, sorella minore di uno dei sei operai rimasti uccisi negli scontri con le forze dell’ordine durante una manifestazione a Modena nel ’50.