Ci sono sette indagati per la morte di Veronica Cadei, con disposizione dell’autopsia che verrà svolta oggi. Ora la mamma vuole la verità e racconta come sono andate le cose
Veronica Cadei è la ragazza che ha perso la vita per la meningite: la mamma e l’amico raccontano come sia andata quel giorno e vogliono la verità.
Oggi l’autopsia sul corpo della ragazza
Ci sono sette medici che sono stati iscritti nel registro degli indagati dopo il decesso della giovane ragazza, con accusa di omicidio colposo.
Tutti i medici che sono stati indagati sono professionisti che al momento dell’arrivo della ragazza, si sono presi in carico il caso sino al suo decesso. La Procura ha disposto l’autopsia al fine di valutare quanto accaduto alla ragazza e delineare un quadro preciso degli eventi.
Il racconto dell’amico e della madre sulla vicenda
Come si evince da Il Corriere della Sera, l’amico che ha soccorso per primo la ragazza racconta come siano andate le cose.
Federico Lancini di 19 anni evidenzia di averla portata al Pronto Soccorso perché si è sentita molto male durante le esercitazioni di Analisi:
“le ho proposto di accompagnarla a casa, ma mi sembrava si addormesse. così ho deviato per l’ospedale dove sono arrivati i genitori”
Debora Poli, la mamma, racconta quegli attimi infernali ed interminabili:
“Vomitava, aveva la febbre e si lamentava perché le faceva male il collo”
Raccontando che alle 22 i medici hanno pensato di attaccare una flebo contenente antidolorifici e una per l’idratazione:
“Si era ripresa, ma avevano deciso di trattenerla. I medici ipotizzavano una gastroenterite acuta e l’abbiamo lasciata. Prima di salutarla scherzavamo, eravamo convinti di rivederla la mattina dopo”
Alle 3.30 di notte la situazione si è aggravata e i medici hanno contattato i genitori, evidenziando che la ragazza si trovasse in terapia intensiva per poi decedere:
“se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi”