Simone è il bimbo morto per malore a Ostia, durante la lezione di educazione fisica. Ora la dirigente scolastica rompe il silenzio e racconta alcuni dettagli
Il bimbo morto per malore era da sempre seguito alle cure dei medici, ma la dirigente scolastica mette i puntini su alcuni dettagli molto importanti.
La morte del povero Simone
Il piccolo di 11 anni ha avuto un malore mentre si trovava a scuola, in palestra. Immediato l’intervento delle persone preposte al primo soccorso e del 118 che ha cercato di valutare subito la situazione.
Una situazione così grave da dover contattare l’elisoccorso per trasportarlo nell’immediato al Bambino Gesù di Roma: i medici però viste le condizioni optano per il trasporto in ambulanza all’ospedale di Ostia. Nonostante tutto il bimbo decede e ora si indaga per capire se e chi possa avere responsabilità sul triste e grave accaduto.
Simone soffriva di sincopi improvvise e per questo motivo aveva un loop recorder ovvero un dispositivo situato all’interno che monitora e gestisce le anomalie del suo cuore. Ma la dirigente scolastica evidenzia alcuni aspetti importanti.
La dichiarazione della dirigente scolastica
Come riportato da Il Messaggero, la dirigente scolastica avrebbe dichiarato che i genitori non avrebbero mai fornito alla scuola un certificato restrittivo per l’attività motoria. Per questo motivo nessuno era in grado di conoscere la patologia del bambino tanto da evitargli l’attività fisica o procedere nel miglior modo possibile.
Non solo, sempre al quotidiano, viene sottolineato che non sarebbero stati utilizzati i defribillatori presenti in quanto custoditi in una ala differente dell’edificio:
“nessun problema in merito, la docente formata nelle operazioni di primo soccorso è intervenuta subito e pochi minuti dopo è arrivata l’ambulanza”
Si continua ad indagare per omicidio colposo al fine di verificare eventuali negligenze, controllando anche tutta la documentazione sanitaria e le cartelle cliniche del bimbo per avere un quadro completo del suo stato di salute prima del malore.