Omicidio suicidio a Massa: dopo aver ucciso l’ex moglie si suicidò. Oggi l’Inps chiede 124 mila euro alle figlie minorenni.
Dopo l’omicidio suicidio di Massa Carrara, le figlie della vittima rischiano di perdere la casa.
Omicidio suicidio a Massa: i fatti del 2013
Nell’omicidio suicidio di Massa, avvenuto nel 2013, un uomo, Marco Loiola, si uccise dopo aver assassinato la ex moglie Cristina Biagi e ferito gravemente l’uomo che credeva innamorato di lei. L’omicidio avvenne nel ristorante dove lavorava la donna. Le due bambine rimasero orfane e oggi sono uniche eredi dell’uomo assassino. Oggi le ragazze devono pagare all’Inps circa 124 mila euro. Una spesa sostenuta dall’Inps per l’assegno di invalidità di cui ha beneficiato l’uomo sopravvissuto ai fatti. Quest’ultimo, venne colpito da sei colpi di arma da fuoco.
Inps: una richiesta legittima
L’avvocato della famiglia Biagi, Francesca Galloni, ha affermato che si tratterebbe di una richiesta legittima ma immorale. I soldi, infatti, sarebbero stati pagati da Loiola se fosse ancora vivo. Ma, purtroppo, la legge prevede la rivalsa sugli eredi.
Le ragazze, oggi, rischiano di perdere la casa ereditata dai genitori. Anche se la vendessero, non riuscirebbero a rendere all’Inps la somma richiesta. Le ragazze sopravvivono con l’aiuto del nonno che ha una pensione.
Attraverso Facebook, Alessio Biagi, zio delle ragazze, ha chiesto aiuto a Sergio Mattarella. Del resto, la sorella è stata vittima di femminicidio e la famiglia è stata travolta da una tragedia immane:
“Spesso si dimentica ciò che queste tragedie lasciano indietro: figli, in molti casi minorenni, affidati alle cure dei nonni, degli zii, che hanno il difficile compito di crescere, educare, arginare con tutto l’amore possibile un vuoto ed un dolore comunque impossibile da colmare. Nel nostro caso» si «è aggiunta una richiesta di risarcimento. Questa è la vicenda della famiglia Biagi, invitata a pagare una cifra mostruosa per evitare un procedimento giudiziario, che rendiamo pubblica per sensibilizzare l’Italia».