In Italia un genitore su tre si licenzia per accudire i propri figli: ecco i dati Uecoop
Sono soprattutto le donne a licenziarsi per dedicarsi alla famiglia, in particolare alla cura dei propri figli.
A rivelarlo è un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop), che ha rivelato come un genitore su tre si licenzia per stare con i figli.
La motivazione è l’incompatibilità tra gli impegni di lavoro e le esigenze di cura dei figli.
Lo scorso anno sono stati oltre 49mila i genitori che hanno deciso di dare le dimissioni per l’assenza di parenti di supporto (27%) o l’elevato costo di asilo nido e baby sitter (7%).
I ritmi quotidiani, la mancanza di tempo extra lavorativo e l’incertezza sul futuro stanno allargando l’area dei bisogni delle famiglie italiane.
Tra le altre ragioni che portano alcuni genitori a licenziarsi è l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) e il mancato accoglimento dei figli al nido (2%).
1 genitore su 3 si sacrifica per stare con i figli: indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop)
Da una recente indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) è emerso che un genitore su tre, pari al 36%, decide di licenziarsi per incompatibilità del suo lavoro con le esigenze dei figli.
I ritmi quotidiani e la mancanza di aiuto da parte dei nonni, perché lavorano o abitano lontano provocano una situazione difficile da gestire.
Servizi legati all’infanzia: focus
I servizi legati all’infanzia hanno un ruolo strategico per i genitori che lavorano entrambi visto che negli asili nido italiani c’è posto solo per 1 bambino su 4.
Per rispondere a questa domanda sono sempre più diffusi asili aziendali per i figli dei dipendenti oppure asili nido privati con babysitter.
Vista la crescente domanda di servizi di assistenza infantile, per il prossimo futuro la vera sfida sarà quella di creare un sistema che integri risorse pubbliche e private.