Sul caso di Luca Sacchi continuano i rilievi su cellulari e auto, ma ora spunta un episodio accaduto il giorno dopo il folle omicidio e gli sms sospetti
Luca Sacchi è morto ma tutto quello che sta emergendo dietro a questo omicidio è molto complicato. Ora si aggiungono due tasselli, tra sms sospetti e la folle corsa con due Smart.
I 400 sms di Valerio Del Grosso
Continuano le indagini sul caso del ragazzo ucciso a Roma, tra i rilievi dei cellulari dei protagonisti e delle automobili per ottenere dettagli fondamentali alla risoluzione di questa drammatica vicenda.
Proprio il giorno 23 ottobre Valerio Del Grosso ha inviato 400 messaggi sospetti dal suo smartphone, poi telefonate e altre chat su gruppi o singoli di Whatsapp.
I contatti sono con clienti, complici e altri amici che potrebbero avere un ruolo chiave nel caso o comunque aiutare a comprendere i vari legami con Marcello De Propris – colui che gli ha fornito la pistola appartenente al padre – e altre persone i cui nomi non sono ancora stati divulgati.
Ora le indagini vanno avanti per verificare una possibile connessione tra Del Grosso – Anastasiya e Giovanni Princi grazie all’analisi in corso sui cellulari di questi ultimi.
La corsa dopo l’omicidio e il ritiro delle patenti
Tra le varie indagini e la ricerca del finanziatore che ha fornito i soldi, emergono nuovi dettagli che hanno lasciato gli inquirenti perplessi.
Come si evince su Leggo, il giorno dopo l’omicidio – il pomeriggio del 24 ottobre – la polizia stradale ha fermato due Smart che correvano a fortissima velocità sulla corsia d’emergenza del Grande Raccordo Anulare in direzione Roma Sud.
A bordo di queste due auto c’erano Valerio Del Grosso e Paolo Pirino: la Polstrada non poteva sapere di trovarsi davanti ai killer del ragazzo morto il giorno prima e hanno fatto loro una multa, con ritiro della patente.
Le piste in essere per gli inquirenti sono due: la prima è che stessero trasportando qualcosa da far sparire il prima possibile oppure un inseguimento da parte di qualcuno.
Sono ora al vaglio i filmati delle telecamere di videosorveglianza Anas per verificare l’intero percorso dei due killer.