In crescita la produzione pro capite dei rifiuti urbani, secondo l’ISPRA si ha avuto un aumento del +2% nel 2018. Aumenta anche la differenziata
Dopo anni di costante decrescita, nel 2018 c’è stato un incremento nella produzione dei rifiuti urbani.
Questo aumento è in linea coi valori del PIL, con un incremento del 2% rispetto al 2017, arrivando a poco meno di 500 kg di rifiuti a testa. Annualmente si tratta di quasi 30,2 milioni di tonnellate: nel nord ne sono state prodotte 14,3 milioni di tonnellate, nel Centro 6,6 e nel Sud 9,2.
Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019
I dati appena dati emergono dal Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2019 ed è stato redatto dall’ISPRA. Scorrendo i dati si scopre che l’uso delle discariche è in calo del 6,4%, mentre è in aumento del 2,6% la raccolta differenziata.
L’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale nel suo rapporto annuale non fa altro che cristallizzare la situazione reale, parlando di rifiuti e
“quanti sono, come li raccogliamo e li trattiamo, in quali impianti finiscono e quanto costa agli italiani la gestione”.
Nel 2018 inoltre i rifiuti urbani prodotti nel nostro Paese, sono processati e gestiti da 646 impianti in totale, di cui 353 al Nord, 119 al Centro e 174 al Sud.
Il rifiuto più raccolto è quello organico, processato in 339 impianti che però in alcune regioni non esistono affatto. Per la differenziata purtroppo gl’impianti sono pochi, distribuiti male sul territorio e non sono al passo con le esigenze della differenziata. In totale sono 7 le regioni che superano il 65% di differenziata che è l’obiettivo che venne fissato nel 2012.
Il 22% dei rifiuti dei rifiuti è stato conferito in discarica, quasi 6,5 milioni di tonnellate con una riduzione del 6,4%. Nel Centro Italia si ha avuto un aumento del conferimento del4,3%, mentre nel Nord si ha avuto un calo del 10% e nel Sud del 9%. Le discariche operative sono 127, distribuite con 56 impianti al Nord, 25 al Centro e 46 al Sud.
L’1,5 % dei rifiuti urbani nel 2018 sono stati inviati ad impianti esteri: si parla di circa 500.000 tonnellate con un aumento del 31% dell’export, mentre cale l’importazione dell’8%.
In Italia il costo medio a testa annuale per i rifiuti urbani è salito di 3,46 euro, toccando quota pari a 174,65 euro. Nel centro Italia questo costo sale a 208,05 €.