Caro benzina: in arrivo l’incremento delle accise
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie e con l’arrivo del 2020 l’attesa è una stangata su gasolio e benzina per gli automobilisti.
L’incremento delle accise su benzina e gasolio porterà all’incremento del gettito di 303 milioni di euro nel 2021.
Nel 2022 sono attese maggiori entrate pari a 651 milioni.
Nella relazione tecnica presentata dal governo Conte in commissione Bilancio al Senato si calcola che le maggiori entrate attese dall’incremento della tassazione sui carburanti nel 2021 saliranno a 1,2 miliardi di euro nel 2021.
In fin dei conti, non possiamo negare il fatto che l’Italia sia al quinto posto nella classifica delle nazioni dove fare un “pieno” risulta più caro, a pari merito con la Grecia.
Aumento accise benzina: la modifica all’articolo 76 Manovra 2020
Nel testo della Manovra 2020, nell’articolo 76, sono state revisionate (in aumento) le accise sul gasolio.
La nuova previsione normativa stabilisce che, a partire dal primo luglio 2020, i veicoli di classe euro 3 sono esclusi dal beneficio fiscale della riduzione dell’accisa sul gasolio per autotrazione utilizzato in alcune tipologie di automezzi per il trasporto di merci e passeggeri.
L’obiettivo del Governo Conte è quello di disincentivare l’uso dei veicoli con motore a benzina e diesel.
La sostituzione di tutte le automobili private con altre a emissioni zero (elettriche o a idrogeno), potrebbe sostituire il problema dell’inquinamento, la congestione e le condizioni di insicurezza stradale.
Accisa benzina 2020-2021: a quanto può arrivare?
Molto probabilmente il prezzo della benzina può arrivare a 2,5 euro al litro, a meno che la norma venga cancellata nella prossima Legge di Bilancio 2020.
Petrolio: cosa succede se aumenta la quotazione?
Inutile dire che il prezzo del petrolio continua a salire: il trend rialzista è legato al consolidarsi della crescita economica a livello mondiale ed alla crescita dei consumi.
Una fluttuazione del prezzo del greggio cagionerà un incremento delle accise sui prodotti energetici e questo avrebbe conseguenze importanti sull’intero sistema economico dei paesi “dipendenti” dall’OPEC.