Il caso di Luca Sacchi tra ombre, testimonianze e versioni che sembrano incastrare tutti i protagonisti. Ora quanto detto da Anastasiya è contro Princi?
La versione di Anastasiya sul caso del fidanzato Luca Sacchi non piace agli inquirenti, tanto che il Gip conferma l’obbligo di firma. Ma ora spuntano le sue parole, con una versione contro Princi.
Le analisi su cellulari e auto
Sono in corso le indagini per l’omicidio del povero ragazzo romano, freddato da un colpo di pistola davanti ad un pub da Valerio Del Grosso con la complicità dell’amico Paolo Pirino – entrambi in carcere.
Dietro le sbarre anche l’amico di Luca Giovanni Princi accusato di essere il “regista” per l’acquisto delle sostanze stupefacenti e per i 70mila euro che sono stati nascosti dentro lo zaino di Anastasiya.
Arresto anche per Marcello De Propris e suo padre Armando per aver consegnato a Valerio Del Grosso l’arma del delitto e per detenzione di droga, trovata in casa a seguito di una perquisizione.
Ora sotto sotto torchio i cellulari di Anastasiya e Princi che potrebbero portare a nuovi pezzi del puzzle, così come l’auto della ragazza spostata velocemente proprio da Princi subito dopo lo sparo.
La versione di Anastasiya al Gip
E’ stato confermato l’obbligo di firma per la fidanzata della vittima a seguito dell’interrogatorio avuto con il Gip De Robbio, con una dichiarazione ritenuta
“lacunosa e non plausibile”
La giovane ragazza ha infatti evidenziato – come evidenzia il Corriere della Sera dal provvedimento del Gip – di essersi recata davanti al pub insieme al fidanzato, proprio perché avrebbero dovuto raggiungere Giovanni Princi.
Una volta che sono arrivati sul luogo dell’appuntamento, Princi avrebbe tirato fuori un sacchetto di carta “del pane” di piccole dimensioni chiedendo di metterlo dentro lo zaino: al suo interno, come racconta Anastasiya – dei soldi per un
“impiccio con le moto”
Spiegando poi che quest’ultimo avrebbe dovuto acquistare una moto con provenienza non definita:
“tieni d’occhio il sacchetto nello zaino fino all’arrivo del mio amico”
Le chiavi dell’auto della ragazza sono poi state chieste dallo stesso Princi, per mettere i soldi che erano dentro lo zaino.
Una versione che non ha assolutamente convinto il Gip, negando la revoca del diritto di firma.