La morte del cane per i bambini, così come per gli adulti, è un trauma fortissimo. Ma come spiegare loro cosa sta accadendo?
La morte di un cane rappresenta per tutta la famiglia uno dei momenti più traumatici in particolar modo per i bambini. Vediamo come affrontare il lutto.
La morte del proprio amico a quattro zampe
La morte del nostro amico a quattro zampe rappresenta uno dei momenti più duri da affrontare e superare per ogni componente della famiglia, ma chi ne subisce di più la perdita e il dolore sono proprio i bambini. Per loro il cane non è solo un animale ma un vero e proprio amico di giochi.
La morte di fido è uno dei momenti più difficili da spiegare, mentre per un adulto c’è una spinta motivazionale a reagire, sia per la presenza dei familiari che dei bambini, per un bambino è uno degli eventi più drammatici da accettare ed elaborare.
Ogni persona affronta il lutto in modo diverso con tempi e modi diversi ma per i più piccoli c’è solo un oceano di sofferenza e dolore, per tale motivo non è facile da superare, si percepisce una sensazione di vuoto, il dolore logora e a volte prende il sopravvento.
Per questo motivo è fondamentale cogliere tutti i segnali del dolore perchè non prenda il sopravvento e aiutarli ad elaborare la perdita dell’animale. Di seguito si possono seguire alcuni suggerimenti per facilitare l’elaborazione del lutto.
I consigli per i bambini dopo la morte del cane
Non c’è ombra di dubbio, comunicare a un bambino che il suo migliore amico a quattro zampe non c’è più risulta essere l’impresa più ardua e difficile da compiere. Si sa la verità ha un peso non indifferente, ma è fondamentale, non bisogna assolutamente mentire, ma dire le cose così come si presentano.
Nel caso in cui, il cane sia malato, meglio prepararlo prima e dirgli in maniera empatica la cruda verità.
A volte ci si trova di fronte a situazioni agnostiche, come nel caso in cui il veterinario consiglia di sopprimere il nostro amico peloso. Anche in questi casi, per quanto sia dura e difficile la situazione bisogna comunicare al bambino che il veterinario ha fatto tutto il possibile per non farlo soffrire e che la strada da intraprendere per quanto inaccettabile, sia quello di sopprimerlo per evitargli ulteriori sofferenze.
Nei casi in cui il nostro amico ci lasci in maniera improvvisa, bisogna comunicare la notizia in maniera ancora più empatica.
L’adulto quanto il bambino devono esprimere il loro dolore, in particolar modo l’adulto deve farlo, in questo modo aiuterà il piccolo a manifestare in modo naturale i suoi sentimenti. Pianto, rabbia e grida sono solo il primo passo verso l’elaborazione del lutto.
La perdita è quasi sempre correlata a un abbassamento del tono dell’umore, ma quando segni e sintomi diventano cronici bisogna iniziare a preoccuparsi e chiedere aiuto agli esperti.
Alcuni sintomi che rappresentano un campanello d’allarme, carenza di appetito, insonnia, paura di restare da solo, stato di agitazione o chiusura eccessiva, sono tutti segnali di un chiaro rifiuto della perdita, risulta necessario e indispensabile chiedere aiuto a uno psicologo e neuropsichiatra infantile.
Per aiutare un bambino ad affrontare questo terribile momento è necessario ricordare con lui i momenti felici che ha trascorso insieme e fargli capire che la morte fa parte del ciclo della vita.
Con gli adolescenti la situazione diventa ancora più ardua, sia per l’età in cui si trovano sia per lo stato confusionale insito in ognuno di loro. Ci vuole molta cautela, in quanto sono più facilmente predisposti a sviluppare pensieri intrusivi e ossessivi sulla morte, generalizzando il fenomeno e allargandolo ad amici e parenti.
L’elaborazione del lutto cambia e varia dall’età, basti pensare che i bambini non hanno la percezione che la morte sia una cosa perenne. E’ utile ascoltare il bambino, a volte utilizzare la fantasia aiuta, ad esempio, collocare il nostro amico in un mondo fantastico, sottolineando che sta bene, facilità di gran lunga la sofferenza della perdita e della morte.
In alcuni casi, aiuta adottare un altro cane, non per rimpiazzarlo ma per il bisogno di prendersi cura di qualcuno che a sua volta si prenderà cura di noi.