Sara Di Pietrantonio è stata perseguitata, strangolata e poi bruciata solo per aver lasciato quell’ex fidanzato, che mai avrebbe voluto vederla felice. Ora emergono le motivazioni della sentenza
Sara Di Pietrantonio era una ragazza solare e determinata, ma il suo ex fidanzato ha pensato di ucciderla solo per essere stato lasciato. Ecco le motivazioni della sentenza di ergastolo.
La terribile morte di Sara
La giovane ragazza e l’ex guardia giurata si conoscono per caso e tra i due nasce un vero e proprio colpo di fulmine. Qualcosa che però non è visto positivamente dalle amiche e anche dalla mamma della vittima, dopo aver notato degli atteggiamenti morbosi e gelosi del ragazzo.
Dopo qualche tempo lei lo lascia ma lui non si arrende, tanto da arrivare a perseguitarla e spaventarla in più occasioni. Fino al 29 maggio 2016 quando Vincenzo Paduano la insegue e la sperona: da quel momento inizia il grande incubo.
L’epilogo è oramai cosa nota, visto che la povera ragazza viene prima strangolata e poi bruciata all’interno della sua auto. Non solo omicidio ma anche stalking, persecuzione e attimi di grande terrore solo perché lei non provava più gli stessi sentimenti.
Le motivazioni della sentenza di ergastolo
Vincenzio Paduano è stato è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua ex fidanzata, uccidendola senza alcuna minima pietà.
Sono emerse le motivazioni della Corte D’Assise d’Appello di Roma che in data 11 settembre ha chiuso il processo in secondo grado.
Come riportato da AGI, la pena è stata aggravata da 30 anni di reclusione ad ergastolo riconoscendo l’atteggiamento morboso di Vincenzo Paduano per atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata. Tutto questo non l’ha solo limitata nella sua libertà ma anche impaurita sino al terribile epilogo.
L’avvocato Iasonna ha specificato:
“Una sentenza storica, che potrà rappresentare un precedente anche in termini di prevenzione”