E’ in corso il bomba day a Brindisi, con l’evacuazione di 54mila persone al fine di permettere agli artificieri dell’Esercito italiano di disinnescare una bomba inesplosa
A Brindisi è in corso l’atteso e discusso bomba day dove gli arficieri dell’Esercito si metteranno a lavoro per disinnescare una bomba mai esplosa.
Aggiornamento ore 12.30
Alle ore 11.10 la bomba – contenente 40 chili di tritolo – è stata disinnescata e la città di Brindisi è fuori pericolo: tutte le 54mila persone possono rientrare nelle loro case.
Evacuazione di 54mila persone per bomba inesplosa
Tantissime le persone che all’alba hanno lasciato la propria abitazione, mentre altri si erano già organizzati per tempo passando il week end fuori e raggiungendo alcune zone limitrofe organizzate per l’accoglienza in questo giorno speciale.
La città è deserta ed è in corso l’operazione per disinnescare una bomba inesplosa da 500 libbre che è apparsa il 2 novembre, mentre alcuni operai erano all’opera con lavori di ampliamento per il maxi cinema.
Oggi la città è da considerare off limits – nulla si muoverà se non i militari dell’Esercito italiano che disinnescheranno la bomba. Evacuazione storica di 54mila persone su 87mila residenti che si estende non solo per la zona rossa ma anche oltre al chilometro e mezzo, per motivi di sicurezza.
Per tutti i cittadini insieme ai loro animali domestici, ci sono 14 aree di accoglienza e presidi medici avanzati.
Come si svolgerà il bomba day?
Orario ultimo per lasciare la propria abitazione e spostarsi dalla zona rossa erano le otto di questa mattina, pena una denuncia penale.
Per evitare possibili azioni di sciacallaggio, la zona rossa è controllata e accessibile solo alle forze dell’ordine con organizzazione messa a punto da Esercito e Prefettura.
Per l’operazione non ci dovranno essere intralci di alcun genere, sia a livello di persone e sia a livello di mezzi in movimento con circolazione bloccata dalle 9.30 e aeroporto chiuso sino alle ore 12.00. Stesso discorso per treni e bus, con circolazione semi interrotta.
Il lavoro da parte degli artificieri risulta essere pericoloso e delicato: si tratta infatti di un vecchio ordigno inesploso ma danneggiato dalla ruspa, con un alto rischio di esplosione (si tratta di una bomba sganciata presumibilmente nel 1941).