Due Carabinieri si costituiscono parte civile sul caso Cucchi definendosi delle vittime al pari di Stefano, colpevoli solo di aver eseguito gli ordini
Per il caso Cucchi due Carabinieri si costituiscono parte civile, evidenziando di aver eseguito solamente gli ordini e non di aver agito spontaneamente.
I due Carabinieri si costituiscono parte civile
Lo evidenzia il TgCom24, dove oggi due Carabinieri che sono imputati al processo hanno annunciato la loro ferma decisione di costituirsi parte civile nei confronti dei loro superiori.
Colombo Labriola e Francesco Di Sano sono i due militari che avrebbero ricevuto disposizioni dai loro superiori per la modifica di alcuni atti:
“dopo stefano siamo noi le vittime. non sapevamo del depistaggio, c’è stata una strana insistenza nel chiederci di eseguire le modifiche che all’epoca non capivamo”
Come riportato dall’avvocato difensore Giorgio Carta, evidenizando che nel momento in cui hanno scoperto tutta la verità hanno deciso di fare un passo in avanti, costituendosi parte civile:
“non siamo sulla stessa linea gerarchica, l’abbiamo subita. erano ordini”
Hanno quindi intenzione di agire nei confronti dei due superiori ovvero Francesco Cavallo e Luciano Doligo.
Le parole di Di Sano
Il militare ha riferito al suo avvocato difensore che quel giorno sarebbe dovuto partire per la Sicilia:
“adesso non parti e modifichi l’annotazione di servizio”
Labriola e Di Sano, come evidenzia l’avvocato non erano a conoscenza dei fatti e hanno agito in merito agli ordini dati. Non solo, perché se non avessero eseguito gli ordini, sarebbero stati puniti per reato militare (con reclusione).