Banca Popolare di Bari: 900 milioni per salvarla e creare una Banca di Investimento
Possono tirare un sospiro di sollievo i correntisti/risparmiatori della Banca Popolare di Bari.
È stato varato il provvedimento da 900 milioni di euro attraverso il quale il governo intende creare una Banca di Investimento con la ricapitalizzazione di Mediocredito centrale attraverso Invitalia.
Il finanziamento ad Invitalia
“fino a un importo complessivo massimo di 900 milioni per il 2020″
deve promuovere lo sviluppo di attività finanziarie e di investimento, anche a sostegno delle imprese nel Mezzogiorno.
A prevederlo è il Decreto sulla Banca Popolare di Bari che il Consiglio dei ministri ha approvato il 15 dicembre sera.
“Si tratta di un decreto “salva risparmiatori”, ma nessuna pietà per i manager e gli amici degli amici”,
dice Luigi Di Maio.
Intanto, il Premier Conte solleciterà Bankitalia e i commissari su un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi manager, che hanno cagionato il “buco” di bilancio della Popolare di Bari.
Banco Popolare Bari: nuovo fascicolo d’indagine
La Procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dalla Consob che ha segnalato il mancato inoltro delle informazioni richieste alla banca sulla situazione dei conti.
Per evitare che “saltino” i conti correnti dei pugliesi, il Banco Popolare di Bari deve diventare di proprietà dello Stato, è quanto sottolineato dal Movimento 5 Stelle.
C’è aria di nazionalizzazione del Banco Popolare di Bari? Non sarebbe di certo la prima volta dato che in Italia esiste già una banca dello Stato: il Monte dei Paschi di Siena.
Il ministero dell’Economia e delle Finanze, detiene il 68,247% del gruppo MPS.
Non è la prima volta che i fondi statali sono spesi per gli istituti di credito.
“Sono stati spesi, per il salvataggio degli istituti di credito, circa 650 milioni investiti da Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane in Fondo Atlante 1 e i 4,8 miliardi destinati a Banca Intesa come contributo di capitale e per la ristrutturazione del business”,
riporta l’Osservatorio della Cattolica sui conti pubblici a proposito dei costi dei salvataggi delle banche italiane.