Emergono nuovi agghiaccianti particolari sulle fasi precedenti l’omicidio di Luca Sacchi, intercettazioni su Del Grosso e testimonianze contro Anastasiya
Continuano ad emergere particolari sulla dinamica dell’omicidio del giovane Luca Sacchi: nuove testimonianze smonterebbero la versione di Anastasiya ed un’intercettazione da brividi di Del Grosso poco prima dell’omicidio potrebbe essere fondamentale. Ecco i dettagli
Le versioni non credibili nell’omicidio di Luca Sacchi
L’algida fidanzata di Luca Sacchi continua a sostenere la sua versione dei fatti nonostante numerose smentite siano arrivate sia da testimonianze anche recenti e dal Gip che ha negato la revoca dell’obbligo di firma chiesto dall’avvocato della Kylemnyck.
Secondo gli inquirenti infatti la versione di Anastasiya sarebbe:
“Erronea rispetto ai dati emersi nel corso delle indagini”
In particolare ad essere sconfessata dalle testimonianze successive sarebbe la versione data dalla fidanzata di Luca secondo la quale Giovanni Princi le avrebbe dato da tenere il denaro in una busta del pane e che tale denaro gli sarebbe servito per acquistare una moto rubata.
La conferma come riporta anche Il Giornale verrebbe anche dalla testionianza di un amico, Domenico Costanzo Marino Munoz, presente la sera dell’omicidio:
” Non penso proprio che nella nostra passione della moto qualcuno abbia fatto traffico di moto o parti di esse, rubati. Anzi lo escludo”.
Al momento dunque restano confermati in carcere Valerio Del Grosso esecutore materiale dell’omicidio, Giovanni Princi che si sarebbe accordato proprio con Aastasiya per l’acquisto di una grande partita di droga e Marcello De Propris anch’egli coinvolto per aver dato l’arma dell’omicidio.
L’intercettazione prima dell’omicidio
Proprio l”intercettazione recentemente al vaglio degli inquirenti di una telefonata tra Valerio Del Grosso e Marcello De Propris il giorno dell’omicidio di Luca Sacchi.
“Ascoltami…ma se invece io vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? Poi ti faccio un bel regalo…”
Questo il contenuto da brividi della telefonata in cui si deduce, secondo gli inquirenti, il riferimento alla “cosa” ovvero la pistola data da De Propris a Del Grosso, ed i “70” mila euro custoditi da Anastasiya nello zainetto.
Tutti elementi che potrebbero essere determinanti per la conferma dell’ipotesi che gli inquirenti ritengono la più valida ovvero che l’omicidio si avvenuto durante una compravendita di stupefacenti tra i coinvolti tutti a conoscenza della situazione.
Le versioni dei testimoni e le ultime prove sono ancora al vaglio degli inquirenti che sperano di arrivare presto alla verità.