Gli studenti occupano il liceo Scacchi, in nome della tutela dell’ambiente ma Fridays for future si dissocia da quest’iniziativa
A Bari, gli studenti hanno occupato il liceo Scacchi, al grido
“È per l’ambiente”
ma Fridays for future si dissocia da quest’iniziativa. Questa nuova forma di protesta arriva subito dopo le manifestazioni in piazza e vede la prima occupazione come protesta per la salvaguardia dell’ambiente.
Quando gli impiegati ed il resto del personale sono arrivati al liceo, l’hanno trovato occupato, con gli studenti impegnati a bloccare le lezioni. Come se non bastasse sul balcone dell’istituto di via Cavour c’era uno striscione
“Una mattina mi son svegliato, Scacchi occupato”
Le dichiarazioni del preside e del collettivo Agorà
Il preside del liceo scientifico Giovanni magistrali afferma di non capire questo gesto – come si evince anche su Ansa e Repubblica. Gli studenti probabilmente si sono fermati dal giorno precedente dopo una manifestazione, oppure sono entrati la mattina stessa, forzando l’ingresso.
“Siamo stati sempre aperti alla discussione sul tema e ad attività autogestite, ma evidentemente qualche gruppo ha premuto per un’azione unilaterale.”
Ha poi proseguito con un tono più duro
”Si tratta di un’interruzione di pubblico servizio, ma non ho denunciato perché poi ho ricevuto una chiamata nella quale mi è stato detto che volevano soltanto compiere un’azione clamorosa”
Il collettivo Agorà che ha organizzato quest’azione, ha voluto spiegare il perché della loro occupazione
“Protestiamo per la questione ambientale in tutte le sue forme, anche per problematiche che sono sorte all’interno della scuola stessa e che le istituzioni non comprendono”
I rappresentanti hanno proseguito dicendo che, per esempio, nella scuola non è possibile fare la raccolta differenziata.
I ragazzi hanno deciso di farla in forma autonoma, dotando ogni classe degli appositi cestini. I corridoi ed altri ambienti scolastici sono sprovvisti di bidoni per la raccolta differenziata
“L’occupazione è pacifica, il nostro scopo è coinvolgere non solo gli studenti ma anche persone esterne. Vogliamo lasciare il segno”.
Non tutti gli studenti sono però concordi con quest’azione, alcuni di loro sono i rappresentanti del movimento Fridays for Future iscritti nell’istituto.