Le aziende protagoniste in UE sono quelle che producono ceramica in modo green nell’Emilia Romagna
Le aziende dell’Emilia-Romagna produttrici di ceramica sono protagoniste nell’Unione Europea, grazie ai loro forni green. Il progetto Dream di Sacmi-Crit ha avuto 5 milioni di finanziamento da Horizon2020, in modo da rendere più sostenibile l’industria della ceramica.
Investimenti per creare un’industria green della ceramica
Si investe per poter consentire all’industria della ceramica di avviare produzioni sostenibili, che consumano un minor quantitativo di risorse, mantenendo dei costi di produzione contenuti, esattamente come prevede il nuovo Green Deal europeo. Quest’obiettivo ha spinto due aziende specializzate del settore ceramico, a realizzare Dream. Si tratta di un progetto che mira a sviluppare nuove ed innovative tecnologie, che porteranno le aziende a risparmiare le risorse, ridurre i consumi e le emissioni emesse dai forni per la produzione della ceramica.
Il progetto Design for Resource and Energy efficiency in cerAMic kilns il cui acronimo Dream è stato segnalato alla Commissione UE, come esempio di progetto di successo tra quelli finanziati dal programma Horizon2020. Dream infatti ha ottenuto un finanziamento europeo di oltre 5 milioni di euro, per poter arrivare ad aziende ceramiche più ecologiche. Il progetto è nato grazie alla collaborazione tra due aziende di Imola e Modena, ceramiche Mirage di Pavullo, l’università di Modena e Reggio-Emilia oltre a diversi altri soggetti in Spagna, Germania e Regno Unito.
Grazie a Dream sono nati dei nuovi tipi di mattoni refrattari, vernici per ceramica isolanti, nuovi filtri per i camini testati per trattenere i fumi tossici, forni sviluppati con le tecnologie che permettono risparmio energetico.
Questo forse è il traguardo migliore, dato che a parità di produzione di ceramica si ha una riduzione dei consumi elettrici fino al 100% e del 5% per quanto riguarda i consumi termici. Si tratta di una soluzione che si può installare anche sui forni esistenti anche se già dotati di sistemi di recupero calore. Infine le macchine termiche in grado di funzionare con biocombustibili.