Chi è Lorenzo Fioramonti, il Ministro dell’istruzione dimessosi il giorno di Natale, perché in disaccordo con i fondi messi a disposizione dalla Legge di bilancio 2020
Scopriamo chi è Lorenzo Fioramonti, politico e figura rilevante del mondo accademico italiano ed estero.
Chi è Lorenzo Fioramonti
Nasce a Roma, il 29 aprile del 1977. Dopo la laurea in Filosofia presso l’Università Tor Vergata di Roma e il dottorato di ricerca in Politica comparata ed europea presso l’Università di Siena, si dedica alla carriera accademica, diventando professore ordinario di economia politica presso l’Università di Pretoria.
I suoi articoli compaiono in importanti riviste di tutto il mondo e Fioramonti diventa coautore di diversi libri.
Nel 1997 entra in politica come assistente parlamentare, collaborando a titolo gratuito con Antonio Di Pietro. Nel gennaio 2018 si candida con il Movimento 5 Stelle alle imminenti elezioni politiche di marzo 2018, venendo eletto alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Roma-Torre Angela con il 36,65% dei voti.
Il 12 giugno dello stesso anno viene nominato sottosegretario presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel Governo Conte I. Il 13 settembre viene nominato vice ministro all’istruzione, università e ricerca.
Il 5 settembre 2019 diventa ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel Governo Conte II. Il 25 dicembre 2019 si dimette dopo aver appreso che nella Legge di bilancio 2020 non ci sarà un fondo idoneo per il Ministero dell’Istruzione.
Moglie, figli, curiosità
Non si hanno molte notizie sulla vita privata di Lorenzo Fioramonti. Ciò che si sa è che l’uomo è sposato con Janine Schall-Emden, una donna di nazionalista tedesca che parla addirittura cinque lingua.
Il politico ha inoltre due figli, di cui uno di 8 anni, al centro della polemica di qualche mese fa per essersi sottratto, per volere dei genitori, a un test d’italiano sottoposto dalla scuola elementare del bambino
“Mio figlio, figlio di un italiano e di una donna tedesca, parla 4 lingue (tra cui l’italiano), ma al tempo dell’iscrizione aveva ancora difficoltà a scriverlo, ragion per cui – anche su suggerimento della scuola – abbiamo deciso di non registrarlo per l’esame facoltativo d’italiano”.