Il Piemonte guiderà il team europea per il treno a idrogeno. La regione è stata scelta da altre 13, perché è già primo produttore motori
Il Piemonte è stato scelto da tredici regioni europee, per guidare il team internazionale che studia l’idrogeno come combustibile. Esso sarà realmente ad impatto zero e lo si vuole impiegare per rendere ancora più green il trasporto ferroviario.
Il coronamento di un lungo lavoro
La notizia è stata di questo riconoscimento, è stata comunicata in Giunta da Matteo Marnati, assessore all’Ambiente e Innovazione. L’assessore parla del progetto e della guida come di
“un grande riconoscimento a coronamento di un lavoro iniziato tre mesi fa”
Prosegue dicendo che il Piemonte ottenendo la guida di questo progetto, si è dimostrato autorevole e credibile, soprattutto grazie alla rete di rapporti che è stata capace di creare con Bruxelles.
Altra nota importante è senza dubbio il fatto che il Piemonte è il primo produttore di motori a idrogeno, costruiti dalla Alstom di Savigliano, in provincia di Cuneo. La Regione è quindi e stata scelta come working group coordinator delle cosiddette Valli dell’idrogeno, proprio per il trasporto su treno sfruttando quest’innovativo motore.
Il team di ricercatori che lavorano al progetto vede coinvolti studiosi dell’Università degli studi di Torino, del Politecnico e del Polo d’innovazione Clever. Questo gruppo di ricerca ha come obiettivo fissato dall’Unione Europea, quello di sfruttare l’idrogeno in primis come carburante per la mobilità sostenibile, oltre a creare una vera e propria economia neutrale entro il 2050, senza cioè incidere ulteriormente sul clima.
Il motore all’idorgeno
Di motore ad idrogeno sentiamo parlare da almeno vent’anni e grandi case automobilistiche si sono cimentate nella loro produzione. Gli impieghi maggiori si hanno avuti nel capo ferroviario, ma esiste un piccolo neo in questa tecnologia. Le emissioni che otteniamo altro non è che vapore acque, ma come viene prodotto questo carburante?
Bisogna essere onesti, si deve puntare ad utilizzare l’idrogeno verde, quello che deriva dall’elettrolisi dell’acqua che occupa soli il 4/5% del combustibile impiegato.
Attualmente si utilizza per lo più quello grigio, che deriva da combustibili fossili, per lo più dalla tecnica del reforming gas naturale. L’azienda non chiarisce che tipo d’idrogeno utilizza, si limita a dire che
“l’idrogeno che alimenta questi treni è un sottoprodotto di processi industriali”