Nello scontro tra il bus e il camion a Milano è morta una donna e questa mattina l’autista è stato interrogato dagli inquirenti. Ecco cosa ha detto
Lo scontro da bus e camion ha ancora dei lati oscuri tra testimonianze e ricostruzioni della vicenda di Milano. Oggi l’interrogatorio dell’autista.
L’incidente a Milano
Era la mattina del 7 dicembre in Via Bezzi quando il bus dell’Atm si scontra violentemente con il camion dei rifiuti dell’Amsa. Una passeggera finisce fuori dal mezzo e muore a causa del violento urto contro l’asfalto. La donna era Shirley Calangi di 49 anni, ricordata da tutti come una donna amorevole e sempre pronta ad aiutare il prossimo.
Tantissime le testimonianze di questi giorni che hanno portato versioni differenti, dalla distrazione del cellulare sino al malore: il bus è passato con il rosso ed è per questo che è avvenuto lo scontro.
Oggi l’interrogatorio all’autista del mezzo che ha riportato la sua versione, assistito dal suo avvocato difensore Salvatore Leotta.
Le parole dell’autista agli inquirenti
Come si evince da AdnKronos, l’autista del mezzo ha raccontato cosa gli sia accaduto gli attimi prima del tragico schianto e il suo avvocato ha riportato quanto evidenziato in sede di interrogatorio:
“era partito da 38 secondi quando ha avuto un mancamento, un annebbiamento alla vista”
Sottolineando che il suo assistito avesse risposto a tutte le domande degli inquirenti:
“si è messo totalmente a disposizione, poteva aspettare la fine delle indagini ma ci siamo messi a disposizione subito”
L’interrogatorio è durato un’ora e mezza ed è emerso che l’uomo avesse avuto un malore simile alcuni giorni prima dell’impatto, accaduto nell’attesa di un turno di scorta.
Un malore non segnalato all’azienda in quanto non allarmante:
“vorrebbe chiedere scusa per quello che è successo. lui è dispiaciuto e rattristato”