La figlia del generale Qassem Soleimani minaccia Usa e Israele dopo quanto accaduto al padre. La tesione tra Teheran e Usa è sempre più forte
Qassem Soleimani è morto e ora tutto quello che sta accadendo tra Teheran e gli Stati Uniti alimenta la tensione minuto per minuto.
La minaccia della figlia del generale
Zeinab è la figlia del generale ucciso durante il raid aereo americano, sotto ordine del Presidente Donald Trump. Ora la sua minaccia arriva durante la cerimonia funebre del padre presso l’Università di Teheran dopo il corteo, che vede milioni di persone arrivate per l’ultimo saluto.
Zeinab ha confermato:
“hai fatto un errore storico, non potrai seminare discordia tra iran e iraq. le famiglie dei soldati usa dovrebbero aspettarsi la morte dei loro figli”
Per poi andare avanti con
“verranno giorni bui per stati uniti e israele. pazzo trump…non pensare che sia tutto finito con il martirio di mio padre”
Una minaccia che sta facendo il giro del mondo e non lascia indifferenti.
Tensioni e rischio
La marea umana ha accompagnato il generale durante il suo ultimo viaggio e il consigliere del leader israeliano ha usato parole minacciose contro gli Stati Uniti:
“se gli stati uniti non ritirano le forze dalla regione, affronteranno un altro vietnam”
Come si evince dal Times ora anche i soldati della Gran Bretagna potrebbero essere colpiti, considerandolo un “danno collaterale” durante gli attacchi alle forze americane.
Ma Donald Trump non demorde:
“se l’iran attaccherà gli usa ci sarà una grave rappresaglia. se le truppe usa saranno costrette a lasciare l’iraq, le sanzioni saranno enormi”
Sottolineando poi che potrebbe anche colpire i siti culturali, sempre in caso di rappresaglia:
“a loro è consentito uccidere, torturare e mutilare la nostra gente?”
The United States just spent Two Trillion Dollars on Military Equipment. We are the biggest and by far the BEST in the World! If Iran attacks an American Base, or any American, we will be sending some of that brand new beautiful equipment their way…and without hesitation!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 5, 2020