Pensioni, Quota 102 è fra le ipotesi allo studio più gettonate
Il Governo Conte “Bis” ha prorogato Quota 100 fino al 2021, nel 2022 è atteso un innalzamento dell’età pensionabile.
Quota 102 sarebbe tra le ipotesi allo studio più gettonate e consentirebbe l’uscita con 64 anni di età e 38 di contributi.
2,5 miliardi sarebbe il costo dell’operazione (fino all’anno 2028) e comporterebbe risparmi significativi rispetto a Quota 100.
In buona sostanza, rispetto a quanto stanziato si risparmierebbero oltre 11 miliardi al 2028 e circa 1 miliardo al 2036.
Come già accade per “Opzione donna”, il denominatore comune rappresenta l’innalzamento del requisito anagrafico a 64 anni: questo con il calcolo interamente contributivo del trattamento anticipato.
L’ipotesi allo studio
L’idea sarebbe quella di sostituire Quota 100 con Quota 102, che è stata proposta da parte dei tecnici del Partito Democratico e dall’esperto di previdenza di Centrodestra Alberto Brambilla.
Dal 2022 al 2028, si potrebbe lasciare il lavoro con 64 anni di età e 38 di contributi.
Il segretario confederale della CGIL, Roberto Ghiselli, ha evidenziato che le ipotesi di riforma previdenziale che prevedono l’obbligo di avere un numero più elevato di contributi non possono essere accettate.
Pertanto, Quota 102, con 64 anni di età e 38 di contributi, non può assolutamente essere accettata dato che non consentirebbe l’accesso alla pensione anticipata alla maggior parte dei lavoratori, in particolare alle fasce più deboli sul mercato del lavoro, a partire dalle donne e dai giovani.
“Qualunque ipotesi di uscita anticipata deve vedere un requisito contributivo che non superi i 20 anni”
sottolinea il segretario confederale della CGIL, Roberto Ghiselli.
E la UIL? Per la UIL l’ipotesi di Quota 102 aggrava i problemi non risolti da Quota 100 e non risponde alla necessità di flessibilità diffusa per accedere alla pensione.
È quanto affermato dal segretario confederale della UIL Domenico Proietti, il quale sottolinea che il sindacato
“è nettamente contrario ad ogni ipotesi di penalizzazione e di ricalcolo contributivo”.