Bonus Renzi 2020: come funzionerà e quali saranno i cambiamenti?
Manovra 2020, il Bonus Renzi “resiste” e avrà un futuro migliore: nonostante le voci di corridoio, il Bonus 80 euro non andrà in pensione, ma resisterà anche nel 2020.
Il Governo Conte bis sta valutando di apportare alcune modifiche alla misura voluta e battezzata dal Premier Matteo Renzi.
Con la Manovra 2020 il Bonus Renzi potrebbe essere persino “allargato” alle fasce di reddito che ne beneficerebbero, fino a trasformarlo in una detrazione fiscale.
Scopriamo come funzionerà il Bonus Renzi 2020 e quali saranno i cambiamenti apportati dalla Manovra.
Come funziona?
L’ipotesi che il Premier Conte e il Ministro dell’Economia Gualtieri, assieme a quello del Lavoro Catalfo, stanno valutando è quella di estendere il Bonus Renzi anche alle fasce di reddito più elevate, tra i 26.600 e i 35.000 euro.
Inoltre, la soglia minima di reddito annuo è stata estesa dagli 8.124 euro attuali a 8.200 euro.
Pertanto, per l’anno 2020 spetterebbero ai contribuenti con un reddito compreso tra gli 8.200 euro ai 35.000 euro.
Per il corrente anno è in arrivo lo stanziamento di 3 miliardi di euro e di 5 miliardi per i prossimi anni.
Il Governo Renzi mira ad introdurre il taglio del cuneo fiscale e a ridurre le tasse sui lavoratori dipendenti e stimolarne il rilancio degli stipendi.
Bonus Renzi 2020: sarà trasformato in detrazione fiscale?
Il Bonus 80 euro 2020 sarà trasformato in detrazione fiscale: questo riguarderà i contribuenti con un reddito compreso tra i 15.000 e i 26.600 euro.
Pertanto, i lavoratori dovranno attendersi circa 20/30 euro di più in busta paga e, per i lavoratori che hanno un reddito tra i 26.600 euro e i 35.000 euro, potrebbe essere applicato come detrazione progressiva.
Con molta probabilità, per i lavoratori con un reddito compreso tra gli 8.200 euro e i 15.000 euro, il Bonus Renzi resterà così com’è.