Un uomo scomparso a settembre con le ricerche che non sono mai cessate e un cadavere trovato a novembre: identificato il povero Mattia Bon
Un uomo scomparso a settembre e un cadavere senza nome: l’identificazione ha portato al triste epilogo per Mattia Bon.
La scomparsa di Mattia Bon
Era l’11 settembre quando Bon si trovava in vacanza a Sappada – Udine – insieme alla sua famiglia. Originari di Spinea – Venezia – avevano decisio di passare gli ultimi giorni di estate in questo luogo.
Quel giorno Bon decide di andare a fare una escursione ed esce di casa tranquillamente, senza però fare più ritorno. La meta designata era il rifiugio alpino di Prato Carnico ma nessuno sembra averlo mai visto arrivare in quel luogo.
Le ricerche sono scattate nell’immediato dopo la denuncia di scomparsa da parte dei suoi familiari. Le indagini avevano portato a trovare alcuni elementi, conducendo i ricercatori a pensare che l’uomo volesse proseguire sino ai due passi – Arco e Serra.
Sono passati alcuni giorni e verso fine settembre le ricerche erano state interrotte sino a nuovo ordine.
Dall’altra parte invece un cacciatore, nel mese di novembre, trova un cadavere vicino al fiume Piave: lo stesso in forte stato di decomposizione era irriconoscibile e sino ad oggi non aveva un nome e cognome.
L’identificazione del cadavere del Fiume Piave
Questi due racconti diventano uno solo, proprio perchè il cadavere trovato dal cacciatore appartiene all’uomo scomparso l’11 settembre. Ci sono voluti molti mesi per l’identificazione e i tecnici hanno utilizzato tecniche innovative con analisi dei vestiti – conformazione del corpo e dna.
Mattia Bon, secondo quanto si evince anche da Today, è morto annegato: in qualche modo l’uomo è scivolato in acqua e trasportato dalla corrente per tantissimi chilometri.
I suoi familiari ora possono procedere per l’ultimo saluto.