Libia nuovamente nel centro della situazione attuale, con la decisione di Haftar e l’allarme da parte dell’Onu sui terminal di petrolio
Haftar ha preso una decisione per la Libia e l’Onu lancia un allarme: ecco cosa sta succedendo.
Il fermo dei terminal di petrolio
La Noc – Compagnia Petrolifera Nazionale Libica sta andando avanti per impartire alcune disposizioni in merito ai terminal di petrolio. Come si legge da un post di Facebook proprio della Noc l’ordine sarebbe arrivato da Haftar.
Questo significherebbe chiudere i terminal petroliferi di Ras Lanuf – Brega – Al Sidra. L’Onu una volta appresa la notizia ha lanciato l’allarme in merito alle conseguenze.
Non è una situazione positiva, infatti l’Unsmil – ad un giorno dalla Conferenza di Berlino –
“esorta tutti i libici a esercitare la massima moderazione, mentre i negoziati internazionali continuano a mediare la fine della lunga crisi della libia, inclusa la raccomandazione per garantire la trasparenza nella distribuzione delle risorse”
I media evindenziano che la produzione accuserebbe quindi una riduzione pari a 700mila barili al giorno che hanno un valore di circa 47 milioni di dollari. Lybia al Ahrar sul proprio sito ha riportato questi valori, per sottolineare la gravità della situazione.
I due comandanti di Haftar hanno comandato – secondo quello che si evince:
“di sospendere le esportazioni”
Nella giornata di ieri i fedeli di Haftar hanno proceduto con la chiusura dei terminal di Zueltina minacciando di bloccare tutte le esportazioni nel Paese.
Al Haliq Al Zawi ha rilasciato una dichiarazione all’agenzia di stampa Lana di voler procedere alla chiusura dei porti e campi petroliferi (come si legge anche su Tgcom24).
Il portavoce di Haftar evidenzia:
“la chiusura dei giacimenti e terminal petroliferi è una decisione puramente popolare. sono stati i cittadini a decidere”