La conferenza di Berlino ha dato il via per parlare della tregua in Libia, oggi 19 gennaio: non mancano le tensioni e le tante domande
Oggi giornata storica per la conferenza di Berlino del 19 gennaio 2020: tutti pronti per trattare i temi della tregua.
La conferenza di Berlino del 19 gennaio
Le fonti diplomatiche hanno evidenziato all’Ansada che la conferenza stampa congiunta è saltata. Per questo motivo Angela Merkel incontrerà i giornalisti insieme al segretario generale dell’Onu Guterres.
Secondo Serraj:
“l’Europa deve fare autocritica. gli europei sono arrivati troppo tardi”
Secondo quanto comunicato ha trovato lo stato Francese molto più vicino alla linea di Haftar con delusione per tutte le divergenze delle posizioni assunte in Europa:
“ci saremmo aspettati che la ue si fosse schierata in modo chiaro contro l’offensiva di haftar, aiutando a risolvere la crisi attuale”
Sarraj dubita fortemente di Haftar, sottolineando la sua “voglia di potere” qualsiasi sia lo scotto da pagare:
“Tutti sanno che aspira potere ad ogni costo”
La Von der Leyen ribadisce che sarà sua cura sostenere i risultati di questa conferenza:
“il popolo libico ha sofferto troppo a lungo. Ottima iniziativa di berlino aver portato tutti i protagonisti chiave qui”
Il Segretario di Stato Pompeo conferma di aver concordato e discusso con il Ministro degli Esteri turco:
“abbiamo necessità per un accordo per un cessate il fuco formale e un meccanismo di monitoraggio credibile”
Le parole di Di Maio
Luigi Di Maio punta il dito attorno a tutta la situazione e chiede all’Onu di intervenire per fermare questa guerra:
“la diplomazia è di nuovo al centro sulla situazione politica. quando si dialoga attorno a un tavolo i paesi Ue avanzano – quando c’è una guerra arretrano”
Evidenziando che sono molti i Paesi Ue ad essere pronti per una missione di monitoraggio per far rispettare l’embargo. Di Maio pensa che l’Italia possa e debba far parte di una missione per interposizione.
In aggiornamento